1990 aprile 25 La verità della cronaca

1990 aprile 25 – La verità della cronaca

Noi crediamo che i commenti rappresentino a volte una forzatura, una gabbia
entro la quale la forza esemplare della realtà finisce imprigionata. A volte
bisogna trovare il coraggio di lasciar parlare la cronaca, sedendosi sulla sponda
della vita. E tentare di capire.
Il Governo, attraverso i dati ufficiali dell’Istat, annuncia che gli stranieri
extracomunitari – in sostanza provenienti da tutto il mondo tranne che dalla
CEE – sono 963 mila. Con il permesso di soggiorno sono oggi in regola 520
mila; gli altri non hanno ancora utilizzato la sanatoria che permetterebbe di
uscire dalla clandestinità. Sono in molti a ritenere inesatta per difetto la stima
degli immigrati presenti in Italia, ma anche le cifre del ministero degli Interni
aprono squarci molto preoccupanti: ad esempio, su 29 mila stranieri assunti,
soltanto settemila sono stati messi in regola dai datori di lavoro.
Il Governo illustra i dati; i partiti ne fanno zuffa elettorale; la cronaca incalza
nelle stesse ore. Mai come in questi giorni la scena svela il dramma che
s’annida dietro le quinte: da Firenze in poi, nulla è più clandestino. Almeno
questa omissione, questo ritardo, questa incomprensione sono sanati: nessuno
può più fingere. Il problema ci sfida alla luce del sole.
La cronaca, nelle stesse ore. A Como un tunisino cadavere: secondo la polizia
era coinvolto in un giro di prostituzione. A Milano va a fuoco un palazzo di
periferia, tra svincoli d’autostrada, fabbriche e binari: in meno di un mese vi
avevano trovato rifugio 330 inquilini abusivi, tunisini, marocchini, egiziani,
senegalesi. L’incendio illumina questa migrazione senzatetto; più di duemila
persone nella sola Milano; bambini, donne, gente non sempre ma spesso allo
sbando, tentati da tutto e da tutti pur di rimediare qualcosa dalla polpa della più
europea delle città italiane.
E ora, a poche ore di distanza, la strage di droga e di camorra, di killer e di
spacciatori, di tanzaniani e di zone turistiche del Sud snaturate dall’abbraccio
mortale tra crimine organizzato e immigrazione, tra il cancro d’Italia e la fame
del Terzo Mondo. Un fiotto di sangue che vale cento statistiche, mille spot
elettorali.
C’è un mondo disperato che s’aggrappa al nostro mondo. Lo vogliamo

governare o subire? Fino a quando ci illuderemo di sfuggire alla storia?