1995 ottobre 23 Dal Nordest la ricetta anti-vuoto

1995 ottobre 23 Dal Nordest la ricetta anti-vuoto

La politica politicante se li sta logorando uno dietro l’altro, Berlusconi, Prodi, ora Dini. Sì, anche
Dini: ottimo più fa il tecnico, deludente più fa il politico.
Un giorno gli manca la par condicio, l’altro intravede sette riforme d’un sol fiato. Dini è una persona
seria, che incute rispetto e fiducia a destra come a sinistra; allora chi gli e lo fa fare di parlare a turno
come un Cincinnato di passaggio a Palazzo Chigi e, al contrario, come un premier intestardito a
succedere a sè stesso?
Il fatto è che il vuoto di potere registra ora il suo massimo storico. Più che tecnico, questo governo
sta diventando un ibrido, né carne né pesce. La magistratura paga con gli interessi, a colpi di dossier
e di ispezioni contro Mani Pulite la pretesa di restaurare un minimo di legalità nel Paese delle mafie
criminali e di Stato. Gli stessi “poteri forti”, guidati dalla finanza senza volto, hanno creduto di poter
fare i loro affari così indisturbati, così da razza padrona, che hanno dimenticato ogni precauzione; e
oggi si ritrovano di colpo meno forti oltre che spogliati di prestigio.
Si andrà a votare, bisogna, ma nel frattempo che si fa? Ci dedichiamo a una campagna elettorale tutta
impostata sui nomi e del tutto orfana di contenuti?
No, la ricetta proposta dal Nordest sfrutta il vuoto politico, non lo subisce. Tra i presidenti di Regione,
il Nordest è in prima linea anche nello scetticismo: qui più che altrove ci siamo resi conto che le
riforme vanno strappate con i denti all’unico potere mai in crisi, mai inquisito, mai vulnerato, mai
responsabile, mai sottoposto a giudizio popolare: il potere centrale, l’ideologia anti-autonomistica, il
ricatto burocratico.
Le Regioni da sole non ce la farebbero. Ma nemmeno i sindaci se soli. E neppure un’opinione
pubblica che, come a Nordest, reagisce nel nome non di una Vandea economica ma di un dovere forte
di area forte.
Con calma, con tenacia, senza farsi illusioni ma anche senza fare sconti a nessuno, la protesta del
Nordest rappresenta in questo momento il nocciolo più vivo e dinamico del nostro Paese.
E funzionerà con un patto tra sindaci, regioni e mondo del lavoro.