1988 settembre 6 Silenzio, si litiga!

1988 settembre 06 – Silenzio, si litiga

È tutto troppo maxi, le maxi-feste, i maxi-festival, i maxi-meeting. Lunghi da morire, costosissimi,
logorroici, organizzati dai partiti forse per darsi l’illusione di stare ancora tra la gente proprio quando la
gente non è mai stata così distante da loro.
Ci sarebbe un posto, dove si può far festa grande di democrazia per undici mesi all’anno: in Parlamento.
Ma, in attesa delle riforme da qui al Terzo Millennio, la Jotti e Spadolini fanno già l’impossibile per
tenerlo su di tono fra assenteismo, ostruzioni, franchi tiratori, procedure vecchie e nuovi satrapi, di
corrente e di partito.
Feste e festival hanno un solo pregio, di lasciar dire a ruota libera, senza tante formalità. Forse anche
con un’oncia di sincerità in più. Non disimpegno o goliardia politica, ma un rappresentarsi senza il
discorsetto scritto, buono per tutte le stagioni, al quale si cambia soltanto la data. Non per nulla queste
sagre di partito osservano in genere un largo fair play: tanto, andarci può essere inutile ma non andarci
che dispetto è?
Perciò diventa incomprensibile l’assenza sdegnata degli esponenti socialisti alla festa Dc di Verona. Fra
l’altro, se fosse una «festa della slealtà» – come l’ha chiamata Martelli – non sarebbe probabilmente né
la prima né l’ultima per una semplicissima ragione: quando i partiti parlano di «lealtà» non intendono il
termine secondo etica ma secondo schieramento. Come dire che ce n’è sempre per tutti.
Oltretutto, chi potrà mai capire che i due partiti che reggono il Governo e che fanno e disfano
(«Protagonista Bettino Craxi, antagonista Ciriaco De Mita, il Pci solo a tratti è ammesso a fare da
comprimario» ha scritto di recente Paolo Flores D’Arcais…), non riescano a discutere nemmeno a una
festa?
«Non si esclude che ci sia qualche contatto tra le due delegazioni» ha arrischiato il Tg1 ieri sera! E pare
non ci sia proprio nulla da ridere visto che anche un «incontro» tra Craxi e De Mita, cioè tra i segretari
di Dc e Psi, assume contorni quasi storici, da far tremare il Palazzo.
Insomma, più che anomale le giunte locali, è anomalo che due partiti alleati ne parlino con il tam-tam.
A meno che la corsa dei socialisti al contenzioso con la Dc non nasconda già insofferenza dopo appena
100 giorni di De Mita. Ma allora perché non andarlo a confessare a Verona? In fondo, è una festa.
settembre 1988