1987 agosto 20 Quella delega è un lusso

1987 agosto 20 – Quella delega è un lusso
Se la questione è «politica», chi spera più? La politica è delega, a cominciare dalle dittature. Si
identifica nel Potere, anzi lo è, tende all’autoconservazione, trova innaturale emendarsi posto che ne
abbia coscienza. Quando, nella Grecia classica, si immaginò che il governo migliore potesse essere la
tirannia di un uomo giusto, in sostanza non si faceva altro che arrendersi alla delusione della «politica».
Dio è morto ad Auschwitz, fu scritto. E un racconto ebraico riferisce che soltanto il Messia saprà tirar
fuori da tutte le profondità del mondo «le scintille cadute». Dio è morto nella Cambogia di Polpot,
muore nella Cristina nicaraguense. Ma, caro «Isaia» Turoldo, chi lo farà resuscitare? La politica no,
nemmeno un sistema, un quale che sia potere, tantomeno se religioso come negli incubi del Savonarola
sciita.
Dubitare che la questione sia politica non significa firmare un salvacondotto al Male organizzato. Vuol
dire spostare il bersaglio dove nasce la delega del potere, in noi; frammentare la responsabilità, non
concentrarla o, meglio, frammentarla per tentare di sintetizzarla in politica.
Se il pericolo maggiore resta l’Indifferenza di massa, diventa fondamentale chiedersi – come fa Enrico
Peyretti – «per chi» parla oggi la comunicazione di massa. Insomma, rovesciare la politica partendo
cocciutamente dall’uomo. Non possiamo permetterci il lusso di delegare anche quel po’ di speranza.

agosto 1987