1985 dicembre 6 Polemica senza scandalo

1985 dicembre 06 – Polemica senza scandalo

L’«invito» rivolto con «pressante premura» dal Presidente della Repubblica ha avuto successo. Il che è
molto confortante per almeno due ragioni: perché evita la paralisi al vertice della magistratura e perché
ristabilisce a tutti i livelli dello Stato il primato del «senso di responsabilità».
Sarebbe tuttavia superficiale e ipocrita ritenere che sia trattato di un incidente di percorso e che il ritiro
delle dimissioni del Csm annulli la grave tensione portata alla luce. Non a caso l’appello del Capo dello
Stato e la positiva risposta dei giudici sono stati accompagnati dalla «serena coscienza» o dalla
riaffermazione di posizioni contrapposte.
Il Consiglio Superiore della Magistratura oggi in carica è in pratica decaduto. Quando Cossiga,
costituzionalista unanimemente stimato, nega all’organo di autogoverno dei giudici il potere «politico»
di rispondere a un intervento censorio del capo del potere esecutivo, in tal caso di Craxi, parla a futura
memoria, si rivolge già al prossimo Csm, fa sapere con chiarezza che la prassi di questi ultimi anni non
avrà sbocchi.
Fa anche sapere che la spoliticizzazione della magistratura deve cominciare esattamente dal suo organo
di massima rappresentanza.
Non ci troviamo stavolta di fronte al solito giochetto di partito. Si tratta di temi fondamentali per la
democrazia, in un momento in cui tutti i poteri dello Stato tendono a ridefinirsi premendo quindi con
molta concretezza sulla riforma delle istituzioni. La nostra democrazia per crescere, sembra avere ogni
volta bisogno di lacerarsi.
Mentre vive un difficile rapporto con la stampa, la magistratura si ritrova in conflitto sia con la
Presidenza della Repubblica che con la Presidenza del Consiglio. Il disagio è grande ma non può far
scordare a nessuno che i giudici, in una fase tragica e corrotta della vita nazionale, assunsero ruoli e
potere troppo espansivi per la crisi d’altri poteri. Ne pagarono e ne pagano prezzi anche sanguinosi.
Paradossalmente, quando chiede che non facciano politica e quando rivendicano autonomia, Cossiga e i
giudici aiutano, sia pure da sponde diverse, lo Stato di Diritto. Questa polemica non è scandalosa, può
diventare creativa.

dicembre 1985