1985 Aprile 23 Per il Triveneto

1985 Aprile 23 – Per il Triveneto

E’difficile dire che cosa sia più importante nella storia degli uomini e delle sue realizzazioni, ma noi
del “Gazzettino” sappiamo con certezza che il 23 aprile 1985 resterà per sempre una data
fondamentale del nostro giornale.
Questa notte abbiamo girato con la nuovissima rotativa, un prototipo che sta interessando il mercato
internazionale, da Londra a Mosca. Questa notte abbiamo allargato e potenziato la nostra diffusione
su tutta l’area delle Tre Venezie, con l’apertura dell’edizione del Trentino e con il rilancio
dell’edizione di Verona.
Una svolta tecnica e una editoriale, ma non basta. Questa notte abbiamo dato il via alla nuova grafica
che è per così dire il vestito di un giornale. Inoltre, sfruttando tutte le possibilità della tecnologia
abbiamo stampato un doppio giornale: due giornali in uno, la parte generale e la parte locale staccate,
due prime pagine. Una scelta di fondo che innova il “Gazzettino” dopo 98 anni di vita per renderlo
più adesivo ai lettori, che lo desideravano irrobustito nella sua tripla anima, nazionale, triveneta,
provinciale.
Naturalmente, un prezzo alla trasformazione lo dovevamo pagare essendo impossibile passare da una
rotativa all’altra con tutte le dieci edizioni contemporaneamente, nel giro di 24 ore. Nemmeno l’era
del computer possiede la bacchetta magica: per l’inevitabilità di un minimo di gradualismo, usciamo
oggi con il doppio giornale nelle edizioni di Venezia, di Padova, del Trentino e di Verona. Nelle
prossime settimane puntiamo a concludere via via il ciclo con le altre edizioni, Belluno, Pordenone,
Rovigo, Treviso, Udine, Vicenza.
Non stiamo cambiando per il gusto di cambiare. Vogliamo rispondere alle sfide del presente e
dell’avvenire. E il nostro metodo si rivolge tutto ai lettori, con un formato più maneggevole, con una
grafica più ordinata, con più notizie.
Nulla è casuale, anzi. La trasformazione coincide con l’imprenditorialità, con il rafforzamento della
testata, con i progetti di sviluppo. Ciò che era stato preannunciato viene mantenuto, in parallelo ad
una linea politica che ha visto l’intero corpo redazionale impegnato in un delicato processo di apertura
alle istanze di una società esigente e pluralista, sempre più allergica – nella sua parte più avanzata –
ai settarismi e alle barricate.
Il “Gazzettino” che cambia viaggia a trazione anteriore, obbligandoci tutti a un duro lavoro, qualche
volta in affanno. Non troviamo nessuna difficoltà a confessarlo perché abbiamo la buona coscienza
della fatica che punta ad allargare la stima nei confronti di una testa compagna di strada da quasi un
secolo delle Tre Venezie. La sola risposta che ci attendiamo è quella del lettore.