1979 dicembre 31 Comaneci

1979 dicembre 31 – Comaneci

Aveva 17 anni, pesava 37 chili e due etti, era alta un metro e
cinquanta centimetri, ma fu l’unica atleta non americana apparsa
su Life Magazine nel numero dedicato alle olimpiadi di Monaco nel
’72: anche se le misure del corpo possono farlo a prima vista
supporre, non sto parlando della rumena Nadia Comaneci, ma
della sovietica Olga Korbut.
Fu la sorridente Olga a far straripare dal video dei primi anni ’70 il
fascino della ginnastica femminile, ma è stata Nadia Comaneci a
raccoglierne il messaggio e ad arricchirlo in una levità senza
paragoni, tale da mantenere nitida la memoria di Montreal ’76 e a
proiettarsi oramai sull’appuntamento di Mosca. Perciò abbiamo
scelto Nadia quale simbolo dei “campionissimi” della ginnastica.
Olga Korbut incarnava tutta la tradizione della scuola russa.
Scuola d’ispirazione tedesca, una scuola severa, dura, che
impasta la preparazione atletica e la vocazione al balletto. Non a
caso, Olga esprimeva il massimo di sé nell’esercizio libero.
Nadia Comaneci mi sembrò a Montreal un uccellino acrobatico.
Quando alle parallele la vedevo volteggiare dopo una rincorsa di
sessanta piedi, quelle mani mi davano davvero l’impressione di un
allegro passero di primavera sui fili della luce. Il mondo ricorda
Nadia alla trave, lunga 16 piedi (m. 4,88) e larga quattro pollici (cm
10,16 cm!): le sue capovolte, i suoi salti mortali, quel viso teso e
felice, una grazia quasi nipponica, un equilibrio senza vertigine a
un metro e dodici da terra. Comaneci è la ginnastica. Sta ancora
qui, nei nostri sguardi.