1973 ottobre 4 Bugner (con un dito fratturato) elogia Ros

1973 ottobre 4 – Bugner (con un dito fratturato) elogia Ros

L’altra sera ho visto in Tv il match Bugner-Ros. Non sono uno
specialista ma, a meno che il pugilato non sia scienza per pochi
intimi, mi pare di aver capito che Bugner ha meritatamente vinto
senza d’altra parte umiliare Ros; che Bugner, nonostante otto anni
in meno e dodici centimetri d’altezza in più, non è mai riuscito a
“piegare” veramente Ros, capace anzi di impensierire, con raffiche
corte, il mento del pugile inglese.
Pensavo questo eppure, stando alla telecronaca di Franco Rosi,
avevo la sensazione di essere un imbecille se non addirittura
spettatore di un altro match.
Per Rosi, la superiorità di Bugner era schiacciante. Bugner
meritava soltanto superlativi, Ros soltanto diminutivi. “Qualcuno si
chiederà – ha spiegato a un certo punto Rosi – perché sia stato
organizzato questo match”. E la sua risposta era desolatamente
questa: soltanto perché Ros doveva raccattare qualche lira. Il
pugile italiano ridotto a ruolo di patetico straccione che piomba a
Londra senza arte né parte, sbagliando ring, infischiandosene
della reputazione, 107 chili da immolare sul conto in banca.
Se le qualità di Bepi Ros fossero state soltanto il “coraggio”, non si
capisce perché, alla fine, tre giudici abbiano smentito Rosi con
questi tre equilibrati punteggi: 72-70, 65-63, 69-68. Non si
capiscono nemmeno i fischi a Bugner né i suoi ripetuti momenti di
stanchezza.
A pensarci bene, di schiacciante, in quel match, c’è stata soltanto
una cosa: la telecronaca di Rosi. Ha messo al tappeto proprio
tutto, tecnica e sentimento. Il vero campione d’Europa è lui.