1973 luglio 2 Le inquiete ferie del calcio

1973 luglio 2 – Le inquiete ferie del calcio

Ti pago il cane da un milione con due gatti da mezzo milione:
questa è la legge economica che regola il mercato dei piedi.
Persino Riva e Savoldi vengono cercati con mazzi di giocatori,
rossi di vergogna per essere valutati quanto un polpaccio del
goleador di Sardegna o un orecchio del centravanti di Bologna.
Questo tipo di calcio andrà in ferie tra un paio di settimane. Ora,
dopo la “Coppa di contusioni” tra Juve e Milan, è invece il pallone
a togliere il disturbo. La stagione si spegne e svaga sulle spiagge,
soprattutto per annegare i problemi.
Che i problemi siano molti, lo si intuisce da più fatti. Gianni Agnelli
ha ribadito la “vergogna” delle frontiere chiuse agli assi stranieri.
L’on. Preti ha definito folle il mercato interno. Un grande arbitro
come Lo Bello e un presidente di grande Club, Buticchi del Milan,
si sono ritrovati su un ring untuoso, da catch, ideale per lasciare
smarriti gli uomini di buone volontà che ancora bazzicano
numerosi gli stadi del football.
Non è tutto. Il processone tra un frate e 38 arbitri si allunga,
aggiungendo grigio a un orizzonte già appesantito dallo
scetticismo. Il sindacato arriverà sicuramente allo sciopero visto
che la “confindustria” dei semiprofessionisti rifiuta l’aggiornamento
del suo Medioevo organizzativo. Italo Allodi lascia la Juve per
“incompatibilità” con Boniperti, mentre la Gazzetta perde con
Gualtiero Zanetti, uno dei più “politici” tra i giornalisti italiani.
Non siamo abituati a vestire i fantasmi. Il calcio nostrano continua
a offrire indici d’attenzione e di sviluppo enormi: non vanno dunque
drammatizzate le disfunzioni. Ma la smemoratezza e un certo tipo
di spagnolesco lasciar correre possono rovinare tutto, più in fretta
di quanto non si pensi, anche perché quasi 40 miliardi di passivo
sono un malloppo sul quale rischia tutto persino un giovane
dirigente come Franco Carraro, neo-boss in Lega a 33 anni.
Il pallone che va in ferie regale inquietudine per il dopo. ma non
sarà questa assenza di quiete il vero segreto della sua eterna
giovinezza? La tentazione di rispondere sì è, purtroppo, grande.