1969 settembre 22 Bocciata a Verona la Juve dei giocolieri

1969 settembre 22 (Il Gazzettino)

Bocciata a Verona la Juve dei giocolieri
I gialloblu hanno comunque ottenuto qualcosa di più di quanto meritassero – Record
d’incasso: 71 milioni – Ottimo l’arbitro – L’errore di Anzolin

Verona-Juventus 1-0

MARCATORE l .t. : 42′ Traspedini.
VERONA: Pizzaballa, Ripari, Sirena, Mascetti, Batistoni, Stenti, Maddè, Ferrari, Mascalaito (dal

35′ del 2.t. Orazi), Traspedini, Bui.

Vieri, Del Sol.

JUVENTUS: Anzolin, Salvadore, Leoncini, Morini, Castano, Furino, Favalli, Haller, Anastasi,

ARBITRO : Picasso.
NOTE Giornata splendida. Ammoniti Favalli, Ripari e Salvadore. Sorteggio antidoping negativo.
Angoli 7 a 3 per la Juventus. Spettatori paganti 33.728 più 8.500, abbonati per un incasso di 71
milioni 359.300 lire.
(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Verona, 21 settembre
Record d’incasso: oltre settantun milioni (il precedente, sempre contro la Juve, era di cinquantotto).
E questo è un grande risultato per Garonzi e Di Brino. Poi un grande arbitraggio, di Picasso, di
autorità e tecnicamente esatto. Una giornata morbida e chiara come solo settembre regala. Il
pubblico che ha saputo interpretare, con lunghi onesti silenzi, l’estrema incertezza del match. Una
partita giocata quasi tutta a centrocampo, ma sempre nobilitata dal ritmo, dal puntiglio agonistico,
dall’intenzione forte di tentare il corridoio stretto del gol, nonostante lacune di fondo. Lacune nette,
soprattutto in questa Juve che le prime indicazioni della gestione Carniglia davano « estremamente
facile » nel gioco di attacco.

La Juve ha perso senza che il portiere Anzolin abbia mai toccato palla. Rilievo sconcertante che
testimonia come il Verona abbia ottenuto con i due punti qualcosa in più di quanto meritasse,
tecnicamente parlando. Il Verona, in termini offensivi, ha prodotto: 1) un tete e tete di Mascalaito
con Anzolin dopo quattro minuti, su tocco profondo di Batistoni, con Mascalaito impreciso nella
facile conclusione e, a mio avviso, in posizione di offside non rilevato dal segnalinee; 2) il gol al
42′. Punizione laterale battuta da Maddè per i due pivot d’area: Bui, naturale!, si alza più di tutti e
tocca per Traspedini che, in sospensione, lavora di testa un pallonetto diagonale. Anzolin si trova
penosamente spiazzato e si tuffa impotente all’indietro: quando si segna con due colpi di testa
consecutivi, non violenti, il portiere non porta mai coscienza pulita; 3) un sinistro di Ferrari,
smarcato in area, a fil di palo. In quel momento mancavano sette minuti alla fine della partita.

Non è che il carnet della Juve sia esaltante su questo piano. Solo che, in un bilancio freddo quale
l’imprevedibilità del calcio raramente consente, la « Vecchia Signora » avrebbe giustificato un
pareggio pieno. Vediamo: 1) un paio di minuti prima del match ball del Verona, Pizzaballa aveva
annullato in uscita volante un tiro-cross fortissimo di Haller liberatosi con un dribbling sofisticato in
area; 2) nella ripresa, dopo un gol di Anastasi annullato giustamente (Vieri aveva trattenuto a terra
Mascetti), Pizzaballa prima usciva stupendamente a terra su Leonini, poi intercettava di istinto un
colpo di testa di Salvadore. Lo stesso Salvadore concludeva la bagarre, tra il 27′ e il 28′, con uno
shoot secco poco fuori; 3) dal limite, al 33′, Favalli, dopo una respinta in mischia, calciava con tutta
la porta un sinistro basso: palo, a portiere ovviamente battuto.

La sconfitta, se ridimensiona subito le chances bianconere, servirà pero a Carniglia più di un
pareggio. Perchè contribuirà a sottolineare con forza tutte le lacune; costringerà la Juve ad uscire
dall’equivoco tattico che appesantisce un po’ per vuoto d’origine (leggi campagna acquisti concepita
senza allenatore) un po’ per scelte illogiche (leggi l’esclusione per principio di Zigoni voluta da
Carniglia).

La Juve anti-Verona ha giocato così: Leonini e Del Sol a filtro centrale davanti alla difesa; con
sganciamenti saltuari di Del Sol e frequenti di Leonini sulle fasce laterali. Poi, Haller ala destra,
Anastasi centravanti, Favalli ala sinistra, Vieri regista, Furino (straordinaria la sua somiglianza
fisica, di passo di tutto insomma, con Del Sol) centrocampista a tutto campo. Una Juve cioè tutta di
mezz’ali, di mezza punte, di mezzi cervelli, ma assolutamente priva di un giocatore di nerbo, magari
rozzo, magari tecnicamente più povero, ma capace di « rompere » in funzione Anastasi. Come è
appunto Zigoni, per esempio.

Anastasi non è in gran forma, e Batistoni lo ha marcato stretto e bene, ma se lo schema sarà
sempre questo credo che il disagio sofferto, per altre ragioni con Heriberto, non cesserà presto.
Zigoni stava in tribuna; solo che dal primo giorno Carniglia gli ha fatto capire che non serve.
Carniglia, si sa, ha gusti raffinati e preferisce un attacco di « inventori » senza sfondatori. Se ne
pentirà.

Favalli, come punta, e nonostante il palo!, è quasi risibile; Haller, bloccato alla ala destra, di
ruote, offre attimi, non gioco. La Juve ha tenuto le operazioni quasi in continuità. Nel secondo
tempo ha creato forcing costante, ma l’area di rigore era piena di giocatori inadeguati. Basti pensare
che lo schema più applicato era il cross, ma in area i cross erano attesi da un nugolo di lillipuziani
(leggi Vieri, Favalli, Furino, Del Sol, lo stesso Anastasi) sui quali i longilinei Sirena, Batistoni e
Stenti potevano andare tranquilli. Sì una Juve fortissima in palleggio, in triangoli stretti, in pause
allettanti, ma a che serve tutto ciò se manca almeno un panzer! Carniglia deve uscire presto dallo
equivoco, anche se appare ormai chiaro come i limiti juventini vengano dal Gallia Hotel, nonostante
gli ottocento milioni spesi.

Il Verona mi pare migliorato in difesa, perfino rispetto allo zero a zero di Coppa Italia con il
Milan. Stenti dirige e lo farà sempre meglio; Batistoni è in gran forma; Sirena, che Lucchi ha
intelligentemente piazzato su Haller, regala al centrocampo tutta la sua esuberanza fisica. Dire
centrocampo è individuare il problema da risolvere, perchè Maddè se oggi ha trovato almeno nel
primo tempo un Mascalaito per il dialogo sulla trequarti, non è detto che lo ritrovi con… Clerici
guarito. Smorzando senza sbracarsi il lunghissimo forcing juventino, è la difesa che ha garantito !a
vittoria. Il gol, sì, l’ha segnato Traspedini, ma soprattutto Anzolin. Con Pizzaballa in porta della
Juve, forse il risultato sarebbe stato rovesciato.