1968 marzo 6 Una china pericolosa

1968 marzo 6 (Il Gazzettino)

Una china pericolosa

Di Luigi Riva, ala sinistra del Cagliari e della Nazionale, si sanno molte cose. Una soprattutto: che
le sue quotazioni sull’inflazionistico mercato estivo del Gallia salgono anno dietro anno: né 500, né
600, né 700 milioni richiesti per la sua cessione annullano le offerte, al vertice delle quali sta quella
del Napoli di Lauro.

Riva è « personaggio » perchè realtà tecnica, dotato com’è di forza atletica e di potenza
realizzatrice. Ma lo è anche per ragioni non altrettanto esaltanti e sportive. E’ di questa settimana la
notizia che il giocatore ha colpito con un violento pugno al viso un tifoso del Milan, all’ingresso di
un ristorante milanese, dopo l’imprevista vittoria a San Siro e che il tifoso (Alfredo Senna di 22
anni), con l’occhio pesto, ha sporto immediata denuncia per lesioni. Non interessa molto conoscere
al millimetro la meccanica dell’incidente e il tenore esatto dello sfottò o della presunta ingiuria del
tifoso deluso. L’importante, sul piano del costume, è sottolineare come, ancora una volta, Riva sia
protagonista negativo di episodi sportivamente e umanamente negativi. In dicembre venne quasi
alle mani prima con Pugliese, poi con Casati, general manager del Varese, e noi stessi, più di una
volta, siamo stati testimoni dalla tribuna stampa di gesti diseducati se non addirittura osceni nei
confronti del pubblico, colpevole di fischiare atteggiamenti di protesta o scene da divo.

Luigi Riva è su una china pericolosa e per tutti inaccettabile. E’ un professionista e, non
dimentichiamolo, un Nazionale. L’isteria, l’intolleranza e l’assenza di self control vanno annullate
prima che condizionino del tutto questo forte atleta. Per farlo, Luigi Riva ha un’arma: la valutazione
di 700 milioni è lo specchio dei suoi meriti, ma anche dei doveri nei confronti di chi è disposto a
pagarli. In definitiva, il pubblico.