1967 giugno 2 Carraro jr.: “Basta esperimenti”

1967 giugno 2

Dopo il fallimento di Silvestri per il Milan è l’anno-zero
Carraro jr.: “Basta esperimenti!”
Rocco: “Sono l’unico in forma!”
Amarildo: “O Juve o Brasile!”

Mercoledì sera, a San Siro, il Milan ha giocato in amichevole contro il Partizan di Belgrado. Data
l’assenza quasi « fraudolenta » di Meroni, Combin e Vieri, annunciati in precedenza dalla segreteria
rossonera, era una partita nata morta sotto tutti gli aspetti. Purtuttavia è servita come ennesima,
ultima testimonianza. Nereo Rocco era in tribuna: ora con Passalacqua, ora con Franco Carraro, ora
con Nicolò Carosio. Ha visto: 1) un portiere di riserva; 2) la mancanza di un libero; 3 ) Lodetti e
Amarildo fuori ruolo; 4) l’assenza dell’ingessato Sormani. Ha visto il Milan senza ali e senza volto.
Ha sentito insultare Silvestri e aggredire Amarildo. Da queste constatazioni nascerà il Milan di
Nereo Rocco.

Prima di parlare con Rocco e in assenza di Luigi Carraro ancora indisposto, ho chiesto a Carraro
junior quali saranno gli orientamenti immediati della presidenza rossonera.

« Senta Carraro, attraverso Rocco e la campagna acquisti, intendete rivoluzionare il Milan dalle

radici? ».

« Guardi, Rocco a parte, non vogliamo rivoluzioni! C’è bisogno di qualche uomo in più, di

qualche modifica, ma, tutto sommato, meno di quanto si pensi in giro ».

« Evidentemente in giro si pensa al Milan fallimentare di quest’anno… ».
« Prenda molti giocatori del Milan che attualmente sono fuori fase: è gente che vale, che ha un
nome, che fino a ieri è stata qualcuno. Potrei farle dei nomi ma non è necessario: qualche uomo
nuovo quindi, ma anche il tentativo di ritrovare fra noi… gli uomini nuovi! ».

« Quali sono i ruoli da risolvere in campagna acquisti? ».
« Beh, direi che ci serve un portiere, un difensore e un uomo gol soprattutto! ».
« Per difensore, intende… il libero? ».
« E’ un problema di Rocco, questo ».
« Se riuscirete a realizzare la campagna secondo i piani, che tipo di campionato imposterete? ».
« Quello che è certo è che non abbiamo più tempo per fare esperimenti! Il pubblico ha esaurito le
riserve: non vuole e non sa più attendere. Per questo noi dobbiamo cercare di dargli subito una
realtà, non una seconda speranza… ».

L’ esperienza di Nereo

gestioni? ».

« E’ vero che il Milan ha dei problemi di natura finanziario-tributaria risalente a vecchie

« Sono problemi di ordinaria amministrazione ».
« Si è spesso detto, a proposito della crisi del Milan, che oltre ad essere in crisi tecnica sia

oltretutto una crisi “politica “, di perdita di influenze. Lei cosa ne pensa?».

« Prima di tutto è chiaro che se cambiano troppo spesso i dirigenti, come è stato il caso del
Milan, una società non può che risentirne. Abbiamo anche esempi vicinissimi che solo con il tempo
si ottengono dei risultati in profondità. Ma, a parte questo, è da dire anche che la… politica viene

con i risultati della squadra. Prenda la Juve: dicevano che sotto questo aspetto si era indebolita,
aveva perso potere. Eppure non appena è riuscita a ritornare in classifica, si è fatta sentire come di
più non sarebbe stato possibile… ».

« I risultati dovrebbe darli Rocco… ».
« Abbiamo molta fiducia in lui ».
« Perchè? Perchè avete preso Rocco insomma? ».
« Per più di un motivo ».
« E cioè? ».
« E’ un uomo di esperienza con un notevole passato alle spalle. Premesso questo Rocco è un
allenatore che ha grandi qualità umane: su queste noi facciamo molto conto, perchè se c’è una cosa
che spesso è mancata al Milan di Silvestri è stata una certa vis pugnandi, una certa grinta e
combattività. Proprio quello che non è mai mancato alle squadre allenate da Rocco ».

« E’ tutto?».
« C’è un’altra cosa: Rocco è un personaggio, ha qualità dialettiche molto spiccate. Noi pensiamo

che anche questo possa servire al Milan per ridiventare… personaggio del campionato ».

« Il contratto di Rocco è biennale? ».
« Abbiamo raggiunto un accordo con Rocco, ma la durata non è ancora stata decisa ».
Dalle parole di Franco Carraro si ricavano un’attenuante per Arturo Silvestri e un’accusa.
L’attenuante consiste in questo: Carraro jr. (con lui ovviamente il padre) riconosce che il Milan ha
delle lacune congenite: portiere, difensore, uomo-gol. Come minimo e di assoluta necessità. E’
chiaro che queste lacune si sono fatte sentire anche con Silvestri. L’accusa all’allenatore licenziato è
invece questa: non aver saputo sfruttare secondo le loro caratteristiche alcuni giocatori di prestigio.
Quando Carraro dice « …ritrovare fra noi… gli uomini nuovi! », si riferisce appunto a questo. Ed è
un impegno anche per Rocco. Lasciando stare le responsabilità passate e future, ci si chiede se il
Milan ha le possibilità finanziarie di procurarsi sul mercato gli uomini di « prima necessità ». Ha
risposto indirettamente lo stesso Rocco quando ha detto: « I Carraro sono stati con me molto franchi
e onesti: mi hanno fatto capire di non poter spendere molto. Di volere rinforzare la squadra, ma
senza fare salti mortali! Io ho detto: va ben, presidente. Cerchiamo di fare il meglio possibile e poi
mi arrangio io. Intanto io spero che Passalacqua riesca a tirar su i suoi soliti duecento milioni con
vendite giuste: duecento milioni possono servire per esempio per stare… nella barca di Riva! Far
almeno sapere che ci siamo anche noi! ».

« Quali giocatori — ho chiesto a Rocco — avete da buttare sul mercato? ».
« Non posso dirti tutti i nomi sennò la concorrenza scopre i piani, ma non xe difficile

indovinare… ».

« Mora, Noletti, Barluzzi, Trapattoni, Innocenti? Sono questi? ».
« Ma ti xe Mago?! ».
« Parliamo di quelli che restano: Rosato può fare il libero? ».
« Te l’ho già detto una volta: nel Torino, su uno spazio stretto, col sangue sulla fronte e la benda
bianca, alla Viva Villa!, era un eroe, entrava da medaglia d’oro, ma nel Milan xe tutto diverso! Qui
ci vuole uno abituato allo spazio largo, che non tremi, che non abbia paura de trovarsi solo, capito?
Allora Roberto non xe adatto a questo… ».

« Lei lo vede terzino? ».
« E’ una specie de doppione de Santin, ma Rosato gioca benissimo da terzino ».
« Le piace Schnellinger? ».
« E’ un grande terzino! ».

« Chi è il mediano migliore del Milan, fra gli uomini che ha adesso a disposizione? ».
« Lodetti: non ho dubbi! ».
« Non ala finta, con il sette sulla schiena, come lo usava Silvestri? ».
« Silvestri è un gentiluomo, con me si è comportato più che da amico: per questo non vorrei

toccare dei tasti che magari fanno discutere ».

« Ma è solo un’opinione tattica: qui non c’entrano le polemiche… ».

Il ruolo di Amarildo

« Beh, Arturo vedeva quel gioco, ma io francamente Lodetti con il numero sette, che no xe né
carne né pesce, onestamente non lo vedo. Intendiamoci, può darsi che abbia ragione Arturo: io però
non lo vedo. Per me Lodetti deve avere il punto d’appoggio sull’uomo che marca e poi via…
arrivano i nostri! ».

« Sormani, non arriva mai? ».
« Vedi, anche con il Partizan ho visto quello che avevo visto in campionato nella partita con il
Torino: al Milan manca uno che vada dentro lì in mezzo, uno che abbia forza e tiro, che sia
insomma un centravanti vero. Un Sormani de due anni fa sarebbe l’ideale, ma ancora non so niente
de stò… Benedetto, ah! Lui dice che sta benissimo, i sanitari anche: vedremo ».

« Non potrebbe fare il centravanti Amarildo? ».
« Amarildo xe fuori ruolo come centravanti! Lui ha anche ragione de lamentarsi perchè non è nel

suo ruolo giusto ».

« E qual è il ruolo giusto di Amarildo? ».
« Io credo che Amarildo assomigli a me! Io quando giocavo nei boys ero capocannoniere, poi ho
segnato come un matto ancora per tre anni, e poi, poco a poco, ho cominciato a sviluppare il
cervello e a giocare più di sponda, un po’ più indietro. Amarildo forse ha fatto la stessa ritirata: sa
come si dà la palla, ha cervello e quindi deve giocare un poco più spostato, appoggio, magari
sull’ala sinistra. Io ricordo che in Cile ha fatto robe de leccarsi le dita, soprattutto verso l’ala
sinistra ».

« Per Amarildo comunque sembra più una questione di nausea psicologica che di posizione
tattica: l’altra sera, dopo il Partizan è stato insultato pesantemente: lui si è messo a piangere come un
bambino ».

« Sinceramente non capisco quelle cose: perchè ce l’avevano con Amarildo? A me era piaciuto
sia come impegno che come gioco va ben, gà sbagliato dei gol, ma bisogna capirlo. Non era la sua
posizione e poi xe preoccupato, teso, poco naturale: le cose più facili diventano impossibili. Ha
paura de sbagliare e la gente aspetta che sbagli… ».

« Per insultarlo! ».
« Il fatto è che non è tutta colpa di Amarildo ma la gente ha sempre bisogno di trovare uno con

cui prendersela e tirargli le pietre: magari a me, tra pochi di mesi, mi tirano le pietre! ».

« Non ce ne sono più: le hanno tirate tutte a Silvestri ! ».
« Mah, questo è stato un brutto anno per il Milan: io li ho trovati tutti scossi, tirati. Davvero, dal
presidente, all’allenatore, ai giocatori, al pubblico: è successo qualcosa che ha disturbato el sistema
nervoso. Io li capisco ».

« Anche lei è contagiato da questa tensione? ».
« Nooo! Io sono l’unico fresco, l’unico in forma! Tutti sono stati toccati, meno io che vengo…

dall’estero! ».

« Senta, ma di che cosa ha bisogno soprattutto il Milan, secondo lei? ».
« Di una trasfusione di sangue! Non pelle nuova, ma sangue nuovo! San Siro xe la università del

calcio: il Milan non può sbagliare ancora! Questa xe la fregatura ».

Dopo avere… quasi firmato per il Napoli che gli offriva uno stipendio favoloso e la qualifica di
generai manager, Bruno Passalacqua, tempo fa, ha rifirmato per il Milan. Raggiunto l’accordo
finanziario, è prevalsa l’« abitudine » e soprattutto, a nostro avviso, il desiderio di non uscire dal
grande giro del nord. Firmato il nuovo contratto con Carraro, Passalacqua si è subito incontrato con
Nereo Rocco per buttar giù i piani (allora segreti) della campagna acquisti-vendite del Milan. Una
campagna che, come abbiamo detto, è condizionata dall’esigenza espressa dalla presidenza
rossonera di non poter superare certi limiti « di spesa ». Con il travaglio (generale) della
trasformazione in società per azioni e quello (particolare al Milan) di essere un’annata disastrosa
sotto il profilo degli incassi, la capacità di azione del Milan è legata soprattutto al fatto di aver a
disposizione uomini altamente « scambiabili ». E lo scambio, si sa, è oggi la vera, unica soluzione
di un mercato nel quale una sola società ha veramente la possibilità di sparare contante senza
riserve mentali. Non è l’Inter; è il Napoli di Achille e Gioacchino Lauro.

Fatte queste premesse, si può fare un quadro abbastanza preciso (e direttamente controllato) del

piano Carraro-Rocco per il Milan ’67-’68.

— Rocco vuole un portiere. Nove probabilità su dieci sarà Vieri.

Il piano di Carraro

— La difesa di Rocco prevede: Rosato terzino destro; Schnellinger terzino sinistro, Santin
stopper. L’unica variante potrebbe essere il tentativo di scambiare Rosato e Santin: ma credo che sia
preferibile e più sperimentata la prima duplice soluzione.

— Risolta la disponibilità di portiere, più terzini e stopper, rimane aperto come una ferita il
problema del libero. Rosato (secondo Rocco) è inadatto al ruolo, nel Milan. Schnellinger non
convince. Si arrangia, ma non convince sotto molti aspetti, non ultimo quello di vederne annullate
le accentuate capacità di terzino-d’attacco. Nè Rosato dunque, nè il tedesco, nè Baveni, anche se
Viani ha recentemente affermato che « Baveni è la prova lampante che Viani non frega nessuno! ».
Il libero del Milan, il libero che piace a Rocco e che Rocco cercherà di avere a tutti i costi è Sandro
Salvadore; « sacrificato » nel ruolo di terzino da Heriberto Herrera.

— Libero Salvadore, il mediano di Rocco è Lodetti.
— Elencandoli, nell’ordine, dal portiere al numero sei, il nuovo « mezzo-Milan » dovrebbe

essere questo: Vieri, Rosato, Schnellinger, Lodetti, Santin, Salvadore! Non è male!

— Gianni Rivera, che voci perlomeno incoscienti hanno qualche volta inserito nel gioco della
campagna-acquisti (Rivera al Bologna, ecc.), sarà il polo insostituibile dell’attacco. A sinistra, con
la maglia numero 10 « perchè — sostiene paron Nereo — il Rivera, a destra, perde il dieci per cento
della sua propensione naturale ».

— Se Rocco avrà la certezza medica (che invece, stando a indiscrezione interne, sembra non
venire da parte dei responsabili del settore sanitario) che Sormani, è perfettamente guarito alla
schiena, sarà lui lo sfondatore. Sennò, il rischio di novembre potrebbe correrlo Edmondo Fabbri,
profeta di Sormani e Rocco riavrebbe Nestor Combin, « dopo averlo — sostiene Rocco in polemica
con il Torino — per il Varese! ». Ma c’è soprattutto la possibilità che arrivi Combin a fare coppia
con Sormani.

— Quando ha visto Maddè contro il Partizan, Rocco ha esclamato, riferendosi ad un’azione
(come di consueto) leziosa della mezzala rossonera: « Per giocare così siamo capaci anche
Passalacqua ed io! ». Basterebbe una battuta del genere… per quanto episodica, per escludere che
Maddè possa entrare in un discorso tra… titolari.

— Ho accennato a Maddè, perchè, dal momento che Rocco vuole fare di Lodetti il mediano,
rimane scoperta… una mezzala. L’altra è Rivera. Il Milan si sta interessando a De Sisti, ma la
Fiorentina di Baglini non vuol mollare nè alle richieste dell’Inter nè a quelle del Milan. Dice
Passalacqua: « Quanti giocatori veramente determinanti ci sono in circolazione? Forse dieci, dodici.
E chi li ha non vuol mollarli. Soldi in contanti da far pazzie non ci sono: resta solo lo scambio ».

— Rocco vuole giocare con almeno un’ala. Il gioco senza ali del Milan di oggi non gli piace.
Rocco vorrebbe Riva, ma la concorrenza con il Napoli è proibitiva. « Per Ria comunque — ha
confessato Nereo — staremo in guerra con tutti fino all’ultimo minuto ». Solo un miracolo però
potrebbe far pendere la bilancia dalla parte del Milan.

— In conclusione, il Milan vuole Vieri, Salvadore, Riva, Combin, De Sisti: le intenzioni
confessate sono queste. In caso di fallimento entreranno in campo le « riserve » di mercato. Come
controbilancia il Milan offre (soprattutto per Riva) un certo numero di milioni e giocatori: Mora,
Noletti, Trapattoni, Barluzzi, Innocenti. Tutti giocatori che, per una ragione o per l’altra sono stati
dichiarati « cedibili ».

— Ma la perla a disposizioni del Milan sul mercato è Amarildo. Amarildo è stato richiesto da
quattro grandi società. Rocco crede ciecamente nel garoto. E’ convinto di poterlo riportare quasi al
livello-Cile. Ma Amarildo e stanco del Milan. Ha la « nausea » che coglie un giocatore dopo anni di
polemiche e di disadattamento. Tra lo scontento di Amarildo e l’offerta di una grossa contropartita,
il Milan deciderà probabilmente di cederlo. Anche questa cessione comunque è condizionata a
Sormani.

E’ facile intuire dal quadro controllato che abbiamo tracciato che le difficoltà di realizzazione del
piano Carraro-Rocco sono notevoli. I problemi comunque più influenti sotto tutti gli aspetti si
chiamano Sormani e Amarildo.

1) Sormani. Ho parlato con lui l’altra sera. Ha un gambaletto in gesso alla caviglia. Ma il punto
interrogativo non è quello. E’ la schiena. « Sono guarito completamente! — mi ha detto il brasiliano
— Non sento più niente, il dolore mi è passato: proprio come se non avessi avuto nulla! ». Sormani
era molto convinto e sicuro di sè. Aveva un aspetto deciso e forte. Rocco aspetta che la sua certezza
sia anche quella dei medici.

Insultato Amarildo

2) Amarildo. Dopo la partita con il Partizan, è accaduto l’episodio limite. Amarildo stava
dirigendosi verso la mia auto: saremmo andati assieme alla cena che il Milan aveva prenotato
all’Assassino. Un gruppo di tifosi ci circondò e cominciò a insultare pesantemente il garoto. Mentre
alcuni agenti proteggevano la ritirata Amarildo scoppiò in una crisi di pianto disperato. Salì in
macchina. Non volle andare a cena: mi pregò di giustificarlo con Silvestri. Lo portai a casa, in corso
Sempione. Tra le lacrime mi disse: « Rocco mi ha parlato, ho cenato con lui a Torino: mi vuol bene.
Ma non ne posso più. La stampa mi è contro, i tifosi anche, non ho più voglia e forza di reagire.
Spero che mi vendano alla Juve: voglio cambiare aria, facce, pubblico. La Juve è una grande
squadra: sono sicuro che ricomincerei tutto da capo. Sennò non mi resta che il Brasile. Ma così non
posso più continuare: mi dispiace per Rocco che stimo molto e che è stato molto buono con me ».

Salvadore è della Juve e Amarildo del Milan: una parte di Amarildo potrebbe essere Salvadore.

La prima grande manovra di Carraro-Rocco.