2004 marzo 25 Del Piero

2004 marzo 25 – Del Piero e Maniero

Del Piero e Maniero meritano il 10 in condotta. Del suo primo rigore ottenuto contro il Chievo , il
trevisano della Juve ha ammesso:”A dirla tutta , il fallo su di me non c’era”. Del rigore conquistato
di persona contro l’Inter , il padovano del Venezia ha confessato:”Non c’era. Mi sono buttato;
l’arbitro ha fischiato il rigore e non ci credevo perché a noi certi regali non li fanno mai”. Bravi,
davvero, quanto sventati gli arbitri di turno.
Tanto di cappello a due campioni che una volta tanto mandano a farsi benedire l’opportunismo ,
l’omertà , il “tasi sempre mona” che sarebbe il “silenzio è d’oro” tradotto in lingua madre veneta.
Finalmente un paio di persone a modo,incuranti delle convenienze e stanche di applicare il galateo
del dopo-partita con dichiarazioni da lecchini.Se hanno simulato qualcosa in campo , almeno non
l’hanno poi dissimulato fuori.Del Piero e Maniero hanno parlato da sportivi , non da tesserati : per
questa ragione , la gente li apprezzerà , i rispettivi Club di appartenenza li censureranno a porte
chiuse mentre gli arbitri se la legheranno tacitamente al dito. L’habitat è questo , si sa .Gli arbitri in
questione sono due quarantenni, romano De Santis ( per Chievo-Juve),abruzzese Rodomonti ( per
Venezia-Inter) , poliziotto il primo e dietista il secondo , anche se ho l’impressione che oramai la
vera professione sia per tanti di loro quella della domenica. Rende non a caso tra i 100 e i 300
milioni lordi all’anno ; ma non è questo il punto.Mi domando piuttosto una cosa : in casi così
palesemente dubbi , come a Verona e a Venezia , perché mai gli arbitri si rifiutano di applicare la
regola aurea del diritto romano,e cioè “in dubio pro reo”, il che sta in parole povere a dire che non si
può condannare senza certezze ? Nel calcio , il rigore è una pena spesso capitale , che decide tutto ,
anche un campionato , se recidiva e a senso unico…
La sicurezza di certi arbitri è mediocrità . Ed io sono notoriamente ottimista.
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