1993 marzo 7 Ammende pagate con tangenti

1993 marzo 7 – Ammende pagate con tangenti

Il sistema si è autofinanziato illegalmente. Oggi si assolve legalmente.
Fa e disfa le leggi a proprio uso e consumo. Quasi all’unanimità il Parlamento si era dato negli anni
70 regole, cifre e reati per quel che riguarda il finanziamento dei partiti. Se ne sono fatti beffe e
adesso, con il più sbrigativo decreto legge della storia penale italiana, riconducono le responsabilità
a “sanzione ammnistrativa”.
Con quale effetto pedagogico per i giovani, cui tutti si appellano nel nome della politica con la P
maiuscola, è fin troppo facile immaginare. Il Paese manda a memoria la cultura dell’illegalità; ha
imparato che in questa democrazia a mezzo servizio il tempo premia sempre i furbi e i ladri. Con il
timbro governativo.
L’altra sera, a tarda ora, quando ancora non erano stati resi noti i contenuti del decreto-Conso, ci era
sembrato un mezzo colpo di spugna. Così avevamo titolato in prima pagina. Ora, dopo le spiegazioni
della presidenza del Consiglio, sentiamo di aver peccato di ottimismo: è un colpo di spugna.
Prosperano da almeno 15 anni le tangenti che i magistrati stanno smascherando soltanto da un anno.
Ma il sistema ha un solo chiodo fisso: fare in fretta, staccare la presa. Non ha realizzato dagli anni
ottanta in poi una sola riforma delle Istituzioni; riesce in quattro e quattr’otto a umiliare le attese
dell’opinione pubblica interessata soltanto a ricostruire.
Le ammende sono salate? Le pagheranno i partiti, con le tangenti? Un capolavoro dell’investimento
illegale. Se un Mario Chiesa o un Carriera hanno scucito rispettivamente 6 e 3 miliardi a testa alla
prima udienza del processo, figuriamoci i grandi occultisti della partitocrazia. E se saranno in
difficoltà, si faranno anticipare altre tangenti sui futuri appalti.
I legali sanno già che fare. Poiché il finanziamento non è più reato penale, punteranno a far passare
la corruzione per finanziamento al partito. Il cui accertamento viene affidato al Prefetto! Per
definizione, la figura più legata all’esecutivo.
Altro che rivoluzione: tentano la restaurazione. Sono pericolosissimi perché hanno dimostrato di
essere pronti a utilizzare tutto, dalla crisi economica alle manette di Carra, per salvare il cuore del
potere.
Mai il cittadino è stato così solo. Solo con il suo voto, ma mai così forte. Perché ha capito tutto.