2003 aprile 28 Italo Balbo

2003 Aprile 28 – Italo Balbo Fuoco amico

L’espressione “fuoco amico” (dall’americano “friend fire”) è molto in uso dopo la guerra in Iraq.
Come arcinoto, consiste nell’errore di scambiare i commilitoni per nemici e, dunque, di sparare loro
addosso, come accaduto più volte tra anglo-americani.
A dispetto del terribile equivoco che rappresenta, il “fuoco amico” si presta all’ironia e alla
manipolazione. Piace ai vignettisti e non dispiace ai politici, per primo D’Alema che ne ha fatto un
divertente uso all’interno di un partito tutt’altro che divertente.
Il presidente dei Ds ( Democratici di Sinistra o Divisi Sempre?) è stato il primo a farvi ricorso.
“Non vorrei essere vittima del fuoco amico”, ha ghignato di recente e non a torto, alludendo a
Cofferati.
Ma, tornando al vero fuoco amico in Iraq, la storia segnala che forse il record di questo
autolesionismo militare appartiene all’Italia. Sull’argomento ci sarebbe poco da sfottere gli anglo-
americani, se solo si ripensasse ad esempio al caso di Italo Balbo nel 1940. Cose da pazzi.
Per l’idea che mi sono fatto leggendo un po’ di libri , parlando con Indro Montanelli e ricordando
un giudizio di mio padre, Italo Balbo rappresentava probabilmente il meglio del fascismo, non fosse
altro che per aver fino all’ultimo sconsigliato a Mussolini l’alleanza con Hitler e per essere stato
l’unico gerarca ad opporsi alle leggi anti-ebraiche del regime. La sua biografia è un romanzo.
Agli albori dei fasci, visto che il prefetto di Ferrara aveva proibito agli squadristi l’uso dei
manganelli, Balbo dotò ogni suo uomo di uno stoccafisso da usare come arma impropria! Era stato
tenente degli Alpini ma aveva finito per essere ministro dell’aeronautica e popolarissimo
trasvolatore tra Europa e America.
Nell’estate del 1940 Italo Balbo era il governatore della Libia nell’esercizio delle sue funzioni, mica
un Ufo disperso in cielo, quando con il suo aereo raggiunse Tobruk, in Cirenaica. Vederlo
all’orizzonte, puntarlo e tirarlo giù come un piccione ostile, fu un tutt’uno per la contraerea italiana.
Più “fuoco amico” di così si muore. Infatti.