2002 maggio 31 Mondiali di Corea Giappone. Francia sconfitta

2002 maggio 31 – Mondiali in Corea Giappone –

Ah che goduria, che bellezza veder perdere i francesi! Pardòn Bleus, ma è proprio così, mi sono
ingrassato di tre chili. Per carità, sono tutti giocatori uno più bravo dell’altro, ma me l’ero legata al
dito con il fil di ferro fino dagli ultimi campionati europei, scippati in extremis all’Italia di Dino
Zoff quando stavamo già stendendo il tricolore al balcone di casa.
E poi da almeno trent’anni seguo con simpatia il calcio africano, non a caso progenitore del calcio
brasiliano, ragion per cui il Mondiale d’Oriente non poteva cominciare meglio. Ho tifato per il
Senegal, “nato dalla schiuma del leone” come dice il suo inno nazionale, e alè.
Il bello è che la stessa Francia è piena zeppa di francesi di origine africana, maghrebini come
Djorkaeff e Zidane o senegalesi come Vieira, soltanto per fare qualche esempio al volo. E d’altra
parte i senegalesi che hanno battuto la Francia giocano tutti in Francia, sono allenati da un francese
convertito all’Islam e respirano la stessa identica “grandeur” psicologica e tattica dei maestri doc
del 1998. Insomma, si è realizzata una bellissima contaminazione etnica e di scuola nella partita di
esordio di Seul, peraltro una vera frana dal punto di vista televisivo.
Mi spiego. Da due anni ci rompono l’anima con il tripudio di tecnologia mondovisiva che ci
sarebbe piombata addosso; la Rai paga a denti stretti l’esclusiva promettendo mirabilia e alla fine di
tutto questo can can, manca sullo schermo perfino l’indicazione dei minuti! Non un’idea, non una
novità, non una sovra impressione sul tale goleador o sul protagonista di turno, non un dato
scorrevole come usava a suo tempo la rimpiantissima Telemontecarlo. Niente di niente, zero sotto
zero eccetto il marchio Rai, là sulla destra in alto, e Bruno Pizzul in stile liberty. Decorativo.
In materia non occorrerebbe inventarsi niente; basterebbe copiare ciò che si fa in America per
informare in diretta anche i telespettatori meno specializzati. Con eventi come un Mondiale di
calcio, anche l’utente occasionale o la casalinga di Voghera dovrebbero essere aiutati a seguire le
partite serviti di tutto punto. La Rai che promette di tutto e di più nega anche il cronometro.
Basta.L’ora dell’Italia è vicina, e il Trap sa che ciascuno ha il suo Senegal, anzi il suo Ecuador…