2001 maggio 30 Strada assassina

2001 maggio 30 – Strada assassina

“Quattroruote” di giugno l’ha chiamata “il nastro del caos”: è l’ultimissima definizione della
Tangenziale di Mestre, più di 40 milioni di autoveicoli in transito all’anno. Qualche giorno fa, il
nostro giornale ne descriveva l’ennesimo “inferno”.

È da tempo un’emergenza nazionale, tutt’altro che regionale, anche se il Veneto, che esporta il 45%
del suo prodotto interno lordo (160 mila miliardi), paga per primo questo punto morto. Sessantenne
emiliano, presentato dall’onorevole Berlusconi come probabile ministro delle Infrastrutture,
l’ingegnere Pietro Lunardi la considera un’emergenza da manuale.

Intervistato da “Libero”, questo progettista di megalavori pubblici, ha dichiarato: “Il famoso Passante
di Mestre è un altro nodo spaventoso dove si incontrano tra autostrade, ci sono chilometri di fila ogni
giorno ed è tutto inquinamento per Venezia e per Mestre, che si aggiunge a quello di Porto Marghera,
che già è allucinante”. Ben detto, se ministro sarà…

Purtroppo, si trascura sempre il fattore umano, oltre che economico in senso stretto. Questi 2punti
neri” all’ennesima potenza favoriscono un traffico assassino, omicida in senso laterale.

Se un rallentamento diventa patologico, la guida successiva rischia a sua volta la patologia, come ben
sa qualche guidatore. Lo stop infrastrutturale, in prolungate condizioni da mandria su strada, provoca
sempre la sindrome di ricupero.

Il tappo funziona da adrenalina. Subito dopo, la marcia riprende più velocemente di prima e con
carichi di stress, stanchezza, urgenza e incazzatura difficili da dominare come si dovrebbe.

Ignoro se, in materia, esistano studi o statistiche, eppure sono arciconvinto che i punti come la
Tangenziale di Mestre uccidono a distanza, non visti, per così dire. Anche se registrati altrove, magari
100 chilometri più in là, gli incidenti vengono preparati proprio lì nei cronici ingorghi. Dove la
lucidità prende ombra.