1996 maggio 27 Il sentimento riformista la vera arma

1996 maggio 27 – Il sentimento riformista è la vera arma

La domanda resta sempre la stessa: che fare? Se la pongono particolarmente a Nordest, dato che qui più
che altrove la spallata a «questo» Stato permane in cima a tutti i pensieri. Più di vent’anni fa, per costruire
un pozzo artesiano occorreva consultare 34 uffici. Il Consorzio Venezia Nuova deve vedersela con 24
anche per sistemare un murazzo fronte-mare. In dieci anni, dall’84 al ‘94, sono stati sfornati 2.838
provvedimenti in materia fiscale, che portano il totale a superare quota seimila. Nessun cambiamento, se
non in peggio. Un esperto friulano di fisco comparato, quando parla di Austria, sembra quasi
commuoversi come ai tempi dell’Austria felix degli Asburgo. A una spanna da noi, non agli antipodi,
non esistono bolle d’accompagnamento e nugoli di balzelli. Basterebbe copiare, e ringraziare. Da noi,
anche i controlli più legittimi e opportuni assumono il tono della soverchieria, se non dell’intimidazione.
Una volta l’ex ministro Formica minacciò di mandare la guardia di Finanza come se fosse un corpo
«suo»: con questa cultura politica alle spalle, è già un miracolo che un sacco di finanzieri facciano il loro
dovere. In Austria, gli uffici tributari funzionano da consulenti, danno risposte scritte ai cittadini, non ti
lasciano mai nel limbo dell’errore. Al confronto di tanta violenza dello Stato, le cosiddette «ronde fiscali»
della mia amata Vazzola sono degli scanzonati girotondo. Il problema non deriva dai controlli, ma dalla
burocrazia: ultimo potere ideologico. «Il primo che suona una tromba mi porterà con sé», ironizzava Leo
Longanesi. Non a caso i libri di storia patria ci ricordano che Mazzini non aveva più di cento seguaci e
Garibaldi fu fortunato a raccoglierne mille. La marcia su Roma contò 30 mila camicie nere, che
raddoppiarono solo strada facendo. L’unica arma coerente di un Paese moderno, costretto a competere
con l’economia globale quanto con il proprio immobilismo, è oggi l’opinione pubblica. In nessuna altra
area d’Italia, questo sentimento riformista è diventato di massa come a Nordest. Ciò vale più dello stesso
primato della produzione.

27 maggio 1996