1996 luglio 19 L’Italia in carta bollata

1996 luglio 19 – L’Italia in carta bollata

Ogni ora, notte compresa, spuntano in Italia 42 imprese. Imprenditori come funghi, soprattutto piccoli,
il 92% dell’imprenditoria, capillare, dinamica, in grado di assicurare quasi il 50% dell’occupazione.
Questo reticolo ha bisogno, ancor più delle medie e grandi imprese, di trovare nell’amministrazione un
alleato non un campo minato, un acceleratore non un freno. Anche in Germania, proprio in questi giorni,
cresce il rimpianto per l’integrità morale e l’efficienza dei funzionari pubblici della grande tradizione
prussiana: ma a noi basterebbe assai meno. Se un imprenditore tedesco ottiene il rimborso Iva al massimo
in un paio di settimane, l’italiano sarebbe già felice di riceverlo in sei mesi e non, come oggi, dopo uno,
due o tre anni! La mentalità burocratica, le leggi burocratiche, il centralismo ministeriale, la pletora delle
procedure, l’incertezza dei regolamenti: questa foresta amazzonica rallenta l’economia e favorisce
l’arbitrio all’ultima carta bollata. Anche il visto più dovuto può bloccare un progetto. Non solo. Se la
macchina finisce con il dissuadere proprio chi si dà da fare, vanifica anche il lavoro di tanti dipendenti
pubblici che, nonostante tutto, fanno il proprio dovere. Il Nordest sta persino meglio di altre aree italiane.
Forse l’impianto della Serenissima repubblica di Venezia e l’eredità dell’amministrazione austriaca,
hanno mitigato il distacco tra cittadino e sportello, tra servizio pubblico e iniziativa privata. Purtuttavia,
l’impresa fa una fatica bestiale a percorrere lo slalom gigante dei passaggi burocratici, sente di dover
sostenere la concorrenza dell’Europa nordica con uno Stato «da Europa meridionale», come la chiamano
i tedeschi. Però succede qualcosa di nuovo. Gli imprenditori non sono più soli, i cittadini nemmeno: la
denuncia più dura contro la burocrazia parte dagli stessi sindaci, del nord e del sud, di destra e sinistra.
Non ce la fanno più, tutori e insieme vittime dell’Italia dei vincoli, la stessa che premia gli amministratori
da palude e scoraggia i più attivi. Oggi il male e talmente visibile da consigliare la chirurgia. Ora o mai
più.

19 luglio 1995