1993 ottobre 24 Sbagliato ingigantire i pericoli

1993 ottobre 24 – Sbagliato ingigantire i pericoli
Castelfranco Veneto è una bellissima cittadina di trentamila abitanti. Fino all’anno scorso era uguale al
resto del Nordest, con la sua Dc gonfia di potere e di correnti, con le opposizioni ridotte all’osso, con i
soliti dieci amministratori che decidevano tutto. A volte hanno deciso bene, ma il punto non è
naturalmente questo. Ci interessa un altro dato ricavato dal cuore della provincia veneta e tuttavia così
carico di significato per valutare l’entità del cambiamento italiano. Basta guardare i primi manifesti
elettorali esposti a Castelfranco: non si riconosce più nessuno. Simboli nuovi, aggregazioni al primo
tentativo, facce senza precedenti né politici né penali. Candidati usciti dal nulla, professionisti dei quali
si ignorava anche l’orientamento, liste formate in casa o quasi. I costi ridotti all’osso; una riscoperta del
volontariato. Sembrano passati decenni, invece è questione di pochi mesi: una, cento, mille
Castelfranco, l’Italia fa sul serio la rivoluzione, destinata a durare almeno fino al 1995, l’anno prossimo
con il voto politico, fra due anni con quello amministrativo. Nel 1995 sarà un’altra Italia, su questo non
ci sono dubbi. In circolazione restano paure di due tipi. Primo: che la distruzione del cosiddetto vecchio
prevalga tuttora sulla costruzione del nuovo. Secondo: che, come avverte nella nostra intervista di oggi
il rettore dell’università Bocconi di Milano, il passaggio dal vecchio al nuovo risulti di facciata –
vizietto del trasformismo – finché eviterà la prova della verità sui «contenuti». I pericoli sono reali, ma
sarebbe infinitamente più pericoloso ingigantirli. Con un minimo di realismo dovremmo pur
riconoscere che, in condizioni senza paragoni in Europa, abbiamo già fatto passi da gigante nonostante
uno Stato che deve bonificare se stesso in corso d’opera. Da sempre si dice che, in politica, commettere
un errore è peggio che commettere un crimine: l’Italia non può permettersi il lusso di scegliere, avendo
fatto il pieno sia del malgoverno sia dell’illegalità. Può soltanto rifiutare in blocco quella politica, e i
mezzi ci sono, fortunatamente più d’uno. Per tutti i gusti.
24 ottobre 1993