1993 gennaio 10 – Padova. Avviso al presidente: concussione

1993 gennaio 10 – Padova. Avviso al presidente : concussione

Sei milioni di italiani hanno visto in Tv, su Raitre, “Un giorno in pretura” con Antonio Di Pietro
pubblico ministero dal vivo, in un processo vero. Se ha superato in ascolto anche il filmone di
tuttomuscoli Schwarzenegger, non lo si deve al fatto che il giudice di Mani Pulite sia un nuovo Gary
Cooper da mezzogiorno di fuoco. Solo che rappresenta qualcosa di rivoluzionario: la “legge uguale
per tutti”.
La tela di ragno si strappa di giorno in giorno. Riguarda le ladrerie miliardarie ma anche le elemosine,
i conti in Svizzera e le miserie di provincia, il malcostume dei salotti buoni e l’accattonaggio da
assessorati. Milano, Roma o Padova che – da città di nobile e antica cultura – si consente il vezzo
letterario delle mazzette al Caffè Pedrocchi, caro a Stendhal.
Dovremo smontare questo Stato pezzo per pezzo. Il suo ceto politico, la sua burocrazia: se
cambieremo il primo lasciando intatta la seconda, faremo un buco nell’acqua. C’è un sacco di gente
che deve cambiare mestiere. Nevol Querci, ex presidente dell’Inadel, ha spiegato ai giudici come i
costruttori finanziavano Dc e Psi attraverso un giro d’immobili. E ha precisato di aver versato 12
miliardi di lire al segretario amministrativo socialista.
Il povero Balzamo è morto. Craxi strepita ai quattro venti che tutti i partiti vivono nell’illegalità ma
nega di aver ricevuto una sola lira per il suo! L’ineffabile Amato gli dichiara “solidarietà”.
Di fronte a tanta disinvoltura, il nostro Schwarzenegger resta più che mai Di Pietro. Pesti duro, signor
giudice, col codice ma duro.