1991 dicembre 22 Elogio di Gorbaciov

Testata: GAZZETTINO
Edizione: PG
Pagina: 1
Data: 22/12/1991
Autore: Giorgio Lago
Tipo:
Argomento: URSS, RUSSIA
Persone: GORBACIOV MIKHAIL – POLITICO RUSSO, YELTSIN BORIS – POLITICO
RUSSO
Didascalia:
Descrizione:
Titolo: ELOGIO DI GORBACIOV
di Giorgio Lago

Il leninismo fondò l’Urss con l’annuncio di Lenin: «si è compiuta la prima rivoluzione proletaria».
Undici Repubbliche l’hanno ieri formalmente cancellata. Il mondo sa che cosa è morto, stenta a capire
che cosa è nato. Nel vuoto di uno Stato fondato sul Partito, sul Kgb e sull’Armata rossa, nasce un’entità
ancora confusa, una Comunità di Stati che né ha compiuto il cammino della Cee né conta sulla
tradizione del Commonwealth. Il Cremlino subisce lo sfratto. Nessuno vuole più un potere centrale,
per ragioni diametralmente opposte: Eltsin perché ritiene che il centro sarà la sua Russia; le altre dieci
Repubbliche, Ucraina in testa, perché temono che la Russia si accaparri l’egemonia che fu dell’Urss.
Nulla è ancora concluso e scontato nel processo messo in moto l’undici marzo del 1985 con la salita al
potere di Gorbaciov. Dove esisteva lo spazio sovietico, l’Europa ha fretta di trovare interlocutori
affidabili ma dovrà pazientare: un golpe abortito e l’eclissi di Gorbaciov le hanno insegnato a non
confondere l’apparenza con la realtà. Radicale, populista, demagogo, democratico che sciolse con
piglio leninista il partito comunista russo, Eltsin ha umiliato pubblicamente Gorbaciov nelle
drammatiche ore del dopogolpe. Oggi riserva a Gorbaciov una dichiarazione ai confini della perfidia:
«Tratteremo Gorbaciov con il dovuto rispetto – sono state le parole di Eltsin ieri al vertice di Alma Ata
-. Non vogliamo mantenere la tradizione inaugurata nel 1917 di seppellire e riseppellire i capi di stato
e considerarli dei criminali». Una seconda umiliazione per Gorbaciov: sotto la scorza di civiltà,
riaffiora in Eltsin qualcosa di bolscevico. Il tono è sinistramente magnanimo; di chi, per mera liberalità,
sembra passar sopra alle durezze della storia e dei regimi. Cronisti di portentosi eventi, è probabile e
anzi auspicabile che noi ci sbagliamo di grosso, ma questo incondizionato tripudio per Eltsin mette
qualche brivido. La Storia sentenzierà un giorno sul ruolo di Gorbaciov, dal 1985 ad oggi, nel far
esplodere le mortali contraddizioni del comunismo, dell’Urss e dell’imperialismo sovietico. Una cosa si
può affermare fin d’ora: lo stesso Eltsin non è che il figlio legittimo di Gorbaciov. Nulla sarebbe

potuto nascere ieri ad Alma Ata senza lo smantellamento del Muro, la liberazione dell’Est, il ripudio
dell’ideologia. L’elogio di Gorbaciov, appunto.
dicembre 1991