1985 ottobre 20 Nessuno è stato tradito

1985 ottobre 20 – Nessuno è stato tradito

Un generale d’aviazione tedesco, inquadrato nella Nato, ha detto l’altro giorno a un parlamentare
veneziano: «Nel ’43 avete fregato noi, adesso l’America». Anche le prime reazioni statunitensi alla
mancata estradizione dei quattro assassini e alla liberazione di Abbas sottintesero un tradimento
all’italiana.
Ovunque, persino nei santuari della civiltà computerizzata, l’emotività prevale sulla ragione o forse,
come sosteneva uno scrittore, gli uomini sono sempre contro la ragione quando la ragione è contro di
loro. Nonostante le ambiguità dell’intrigo internazionale «Lauro & Sigonella», è infatti schizofrenico
sostenere che l’Italia abbia stravolto la sua politica estera. Lo stesso Spadolini, che pur ha provocato la
crisi, ha isolato il problema alla strategia da opporre al terrorismo.
Andreotti passa da decenni per uomo della Casa Bianca. Craxi è il presidente degli euromissili. Con la
sua tradizione degasperiana, la Dc viene alla buona indicata come «il partito americano». Dai liberali ai
socialdemocratici, il pentapartito esprime una «fedeltà» atlantica persino scontata. Quanto a Spadolini,
Forattini lo disegna su «Repubblica» come uno Zio Sam nostrano.
La questione non riguarda allora né gli uomini né la coalizione in sé, ma l’equilibrio tra alleati.
Un’alleanza non è un rapporto coloniale e nemmeno un’astrazione. Nella realtà degli intrecci
internazionali, significa molto essere un Paese che, come l’Italia, sta dentro il Mediterraneo, a ridosso
del mondo arabo. Fingere di non saperlo è un grossolano errore.
Gli Stati Uniti non diano in smanie. La prossima settimana Craxi sarà a New York, non ò in
discussione né una politica né tantomeno un’alleanza. Se stiamo stati un po’ frettolosi nel liberare
Abbas, abbiamo anche pazientato dieci anni prima di poter disporre di Sindona, accusato di omicidio
dai nostri giudici ma detenuto dagli Usa.
Nella Storia c’è sempre per tutti. E ieri Reagan ha preso finalmente carta e penna per scrivere «Caro
Bettino…».

ottobre 1985