1985 novembre 24 Nuove regole

1985 novembre 24 – Nuove regole

La pace non può essere soltanto assenza di conflitto, uno stato di attesa armata, il perdurare dell’incubo
sulla punta delle testate, una delle tante variazioni della «guerra fredda». Per rassicurare, la pace
dev’essere attiva, modificare qualche regola del mondo, a cominciare dal rapporto tra progresso e
sviluppo: che il secondo risponda al primo, non viceversa.
Americani e sovietici non hanno scelta, sono destinati a convivere e a lavorare assieme, attraverso una
cento mille Ginevre. Hanno da scambiarsi grano, voli, conoscenze, esplorazioni dello spazio, cultura,
amicizia più che coesistenza, scommesse sul Duemila per le quali né Cia né Kgb sono affidabili.
Reagan & Gorbacev, sinceramente convinti della scienza, hanno messo per iscritto un dogma mezzo
cinico («la guerra nucleare non può essere vinta») e mezzo saggio («non dovrà mai essere
combattuta»). Le guerre da combattere e da vincere sono altre; passano attraverso l’espansione della
democrazia, la difesa dei diritti dell’uomo, gli investimenti per far vivere i popoli affamati, la coscienza
comune di un territorio da salvare o da inquinare insieme perché siepi o confini, cortine di ferro o
canneti di missili non difendono da soli più nulla, servono al massimo a separare le paure.
Ogni volta che il mondo respira un pertugio di pace, l’Occidente vive la straordinaria occasione di far
circolare meglio le sue libertà, ancora imperfette ma pur sempre le migliori mai realizzate nella storia
dell’uomo. In Italia come tra le superpotenze, soltanto la democrazia ha il potere, esaltante e faticoso, di
convertire.

novembre 1985