1982 settembre 27 Trionfo triveneto

1982 settembre 27 – Trionfo triveneto / Il Verona degli zero punti liquida la Juve
dei campeones / L’Udinese degli infortunati stronca i piani della Fiorentina

Dall’inviato
VERONA – Trionfo triveneto! Il Verona degli zero punti in classifica liquida la Juve
dei campeones; l’Udinese degli infortunati va a Firenze e provoca lutti nella tabella-
scudetto degli sceicchi Pontello. Quattro gol, quattro punti, il Veneto e il Friuli
ritornano all’ora solare con un memorabile doppio exploit provinciale.
Questo lungo, interminabile settembre di sole ha rovesciato la classifica. Dopo tre
partite, c’è un’unica squadra a pieni punti: la Sampdoria! Squadra «provinciale»
dentro una metropoli; squadra appena arrivata dalla serie B che in tre domeniche di
fila ha tolto di mezzo Juve, Inter e Roma. I tecnici e il pubblico aspettavano rassegnati
il rullo compressore della Juve; scoprono la Sampdoria.
La Juve sta rovinando l’hobby a Gianni Agnelli. L’Avvocato ha presentato in
settimana un sanissimo bilancio dell’Impero Fiat, ma non riesce a divertirsi con una
squadra che sembrava aver un solo quiz all’orizzonte: con quanti punti vincere lo
scudetto 1983.
Incredibile ma vero, la Juve ha finora perso due volte su tre e viaggia già con almeno
tre punti di ritardo. É una squadra da gol che stenta a far gol; ha quasi per intero la
difesa mondiale in Spagna ma prende troppi gol. Non è nemmeno molto serena
all’interno se è vero che, invece di macinare risultati in campo verde, si fa prendere
dalla stupida tentazione di non rilasciare interviste. Soltanto Michel Platini, approdato
da un Paese normale al nostro Bel Paese di esagitati, ha avuto il savoir-faire di dire:
«Io parlo quando voglio e taccio quando voglio. Soltanto in Italia si creano questi
problemi».
La Juve è il simbolo più appariscente ma il Settembre Nero delle cosiddette Grandi
non riguarda soltanto Boniperti: anche la Fiorentina e la Roma incontrano difficoltà
impreviste, lasciando intravvedere la possibilità di un campionato «città aperta»,
buono anche per l’incognita-Inter,
Nonostante lo strisciante dissenso tra i Club di tifosi e la Società, il Verona ha battuto
ieri il suo record personale d’incasso con quasi mezzo miliardo.
Forse era più numeroso il Veneto bianconero che il pubblico strettamente veronese,
ma a entrambi il Verona ha esibito un pomeriggio prima di forte temperamento poi di
grande disinvoltura.
É una squadra ben preparata, che alla lunga ha mostrato maggiore freschezza della
Juve. Una Juve fortissima per mezz’ora; capace nel primo tempo di cinque limpide
palle-gol. Una Juve che non ha tanto il problema di troppe primedonne ma piuttosto
l’handicap di tante primedonne tutte votate al gioco d’offesa.
Pari e forse superiore all’exploit del Verona è il 2-1 dell’Udinese a Firenze. É un
risultato immenso per molte ragioni. Perché in campionato la Fiorentina aveva finora
segnato sette volte senza mai subire un gol. Perché l’Udinese è tuttora handicappata
da alcuni importanti infortuni. Perché soltanto ieri ha cominciato a ricuperare Mauro,
tormentato dal mal di schiena non certo dalle fantasie sparate in settimana dalla
«Gazzetta» sulla sua presunta cessione. Perché ha segnato due volte di testa Paolo
Pulici, questo campione anziano, serio, dimenticato, che è ritornato a Udine lavorando
contro il grasso ai fianchi e contro la sfiducia altrui. Con i suoi gol la vittoria
dell’Udinese prende uno smalto particolare, che mette contentezza.