1981 Novembre 9 Udinese fantastica Ma solo per 10’

1981 Novembre, 9 – UDINESE FANTASTICA (Ma solo per 10’)

UDINE – Sole smagliante, sette gradi di temperatura, lo stadio pieno, un incasso di 378 milioni ed il
parcheggio più strano degli ultimi tempi. Quando l’Udinese sembra averla ridotta a una pezza da
piedi, l’Inter prende un punto e rischia di vincere con Piper Oriali a pochi minuti dalla fine.
E’ andata così, sia l’Udinese che l’Inter avrebbero un gran piacere di vincere, ma mostrano una
fottutissima paura di perdere. Sarà pareggio, mi dico, ripensando anche allo 0-0 con il Milan, la prima
domenica di campionato.
Tanto l’Udinese che l’Inter giocano la prima mezzora molto raccolte e caute. Il contropiede nasce qua
e là su errori personali non per vocazione tattica. Si fanno ammirare soprattutto i marcatori, Galparoli
per Beccalossi, Bergomi per Causio, due terzini a spegnere con il vigore quasi tutta la materia grigia
presente in campo. Il freddo aiuta i bulloni più dei tocchi.
Così avviata, non è una brutta partita, ma inutile. L’Inter non ha Bini, Prohaska, Bagni. Con un centro-
difese di erode quali Bachlechner e Canuti, è squadra più dura, che ha perso classe; è un’Inter più da…
Bersellini e meno da… Mazzola.
L’Udinese gioca con una sola punta. Muraro e anche questa non è uno sfondatore pre vocazione, la
squadra si muove molto, usa le accelerazioni di Miano per rompere e trame indugianti. Quando
l’azione passa all’Iner, l’Udinese non offe l’altra guancia, ma si oppone in pressing. Soprattutto
Gerolin, Miano e Bacchin riescono a praticarlo.
Ho l’impressione che l’Udinese si proietti tutta a sinistra per creare un buco grande come una casa sul
centro-destra dell’attacco. Cerca sempre Muraro sottolineando che il gol verrà dall’altra parte, dove
possono infiltrarsi a turno i centrocampisti.
E’ quanto accade dopo una mezz’ora di calcio in polpette, senza ampio respiro. Il più sveglio a
insenrirsi è Roberto Bacchin, ventisettenne di Tombolo “longitipo non di scatto violento ma di ottima
progressione” lo definisce il preparatore atletico Cleante Zat.
Al 34’ Bacchin fa quasi gol. Due minuti dopo lo fa, dalla posizione di centravanti, servito con grande
bravura da Muraro. L’1-0 cambia l’Udinese, misteriosamente confermando che ci sono squadre preda
di emozioni elementari tali da sfuggire a ogni calcolo.
Sullo 0-0 l’Udinese era parsa una squadra come tante. Dopo l’1-0 si scatena, cresce fino a sbalordire:
in quei dieci minuti di autentico furore sembra sbranare l’Inter. Soprattutto quattro giocatori vanno a
tutto gas: sono Miano, Muraro, Bacchin, Gerolin. “Che ritmo!” esclama estasiato il pittore Giorgio
Celiberti in tribuna.
Sarebbe 2-0 e, con tutta probabilità, partita vinta per l’Udinese se non accadesse un episodio molto
singolare: la schiena di Miano toglie dalla porta dell’Inter una delle tipiche randellate-gol di Manuel
Gerolin, uno dei giovani calciatori italiani che con più disinvoltura battono a rete da ogni posizione,
senza troppo badare al baricentro. Qui l’Udinese sospetta di aver perso il tram.
Appena dopo l’intervallo accadono due cosette di un certo significato. Galparoli si rompe
letteralmente il setto nasale in uno scontro con Beccalossi; resta in campo e di lì a poco lascia
Beccalossi per andare a marcare Altobelli: l’Inter infatti ha appena sbattuto fuori Pasinato per far
posto a un secondo centravanti, Serena, sul quale si sposta Cattaneo.
Che centra con il pareggio dell’Inter? Centra, eccome. Su una punizione di Beccalossi, Altobelli salta

mezzo metro più in sù di Galparoli, che ha il naso dolente e non ha la stessa statura di Cattaneo, un
metro e 84, fino a qualche minuto prima stopper su Altobelli.
Il calcio è affascinante perché elabora all’aria aperta miliardi di possibilità e di sfumature. Fra l’altro,
ti fa gli sberleffi.
Prima irride l’Udinese con il mancato 2-0, poi la punisce facendole pagare il doppio il momentaneo
impaccio di Galparoli su Altobelli.
Da fermo, su punizione, praticamente al primo tiro dell’Inter in porta, l’Udinese perde un punto
mentre i suoi difensori si guardano in faccia l’un l’altro: e il portiere? E il libero? Perché in cielo a
colpire è salito soltanto Altobelli.
C’è tempo per ogni interrogativo anche perché il resto di partita non dirà più nulla. Soltanto calcio di
muscoli e ammoniti, con Beccalossi che insulta Orlando e un 1-1 che degrada di qualità nel freddo
fattosi più pungente.
Si torna a casa con due gol e dieci fantastici minuti dell’Udinese. L’Inter gode, l’Udinese quasi perché
alla fine Oriali l’ha persino risparmiata.

Giorgio Lago