1981 Febbraio 2 Mischia

1981 Febbraio 2 – MISCHIA

E’ campione d’inverno la Roma. Non accadeva dal 1942, agli sgoccili del fascismo.
I protagonisti di questo risultato, già di per sè eccezionale, sono Dino Viola, uomo d’affari che
conosce come le sue tasche il mercato delle commesse militari, e Niels Liedholm, lo svedese pagato
450 milioni per tre anni, produttore di vino nostrano, il più anziano tecnico della serie A. Presidente e
allenatore ritengono che il titolo d’inverno non significhi assolutamente nulla, considerandolo alla
stregua di mero auspicio.
Lo scudetto 1981 è ancora lontano, ma la Roma ha ampiamente meritato di ottenerne per oar a metà.
Lo dimostrano due dati: è suo il capocannoniere, Pruzzo con 11 gol; è la Roma l0unica squadra a non
aver mai perso in casa.
Anche tatticamente parlando, il pochissimo di originale che s’è visto in giro viene da Roma: il gioco a
zona, che significa presidiare gli spazi invece che impazzire alla calcagna dei giocatori. Nel fare
questo la Roma ha il vantaggio di poter usare Falcao, brasiliano di nascita e giocatore d’intelletto, in
mezzo a un grupposcuola di titolari che, presi uno per uno, presentano modesti pedegrée.
La Roma non è la solita Rometta; il campionato cui si sta imponendo è tuttavia di una consolidata
modestia.
La media Inglese, saggiamente indicativa del rendimento, le riserva uno stiracchiato “meno due”. Pur
seconda a un punto, l’Inter scade a “mano quattro”, così come la Juve, terza a due punti nonostante sia
l’unica squadra del campionato a non aver mai perso in trasferta.
A metà strada. è una stagione in pien mischia! La classifica raramente è stata tanto corta: per lo
scudetto sono in cinque. Roma, Inter, Juve, Napoli e Torino, nello spazio di tre punti. Per la
retrocessione sono in undici, cioè tutte le altre, essendo praticamente sparita la metà classifica.
La cosa funzionerebbe magnificamente, dal momento che la metà classifica è in genere una palude
senza stioli, autentica palla al piede in cifra d’emozioni. Senonchè il tipo di mischia che coinvolge
oggi il campionato è altrettanto paudoso, livellato.
L’effetto di un inverno tanto problematico è la prudenza dei protagonisti. Nessuno osa più predire
nulla: le tabelline dei giocatori dell’Inter sono finite nella puerilità; La Roma amministra preziosi
pareggi; a forza di ritenersi uomo-scudetto Antognoni si ritrova nella Fiorentina con gli stessi punti
dell’Udinese!
Non fosse per il Perugia che, con i suoi 7 sconsolati, punticini, dice con chiarezza d’essere molto
vicino alla serie B, tutto il resto rimane giocabile in una mischia dove nessun valore sembra assodato
e tutto si ripropone.
L’unico vero profeta della domenica è Attilio tesser, terzino dell’Udinese: in una intervista al nostro
Cesare Fiumi, sabato aveva avvertito Giagnoni di guardarsi a Napoli da un unico pericolo, i cross e i
colpi di testa. L’Udinese ha perso su cross a testa-gol! Se non è un oroscopo questo…

Giorgio Lago