1980 Olimpiade di Mosca. Se domani Oliva vince, ha già il bronzo in tasca

1980 Olimpiade Mosca

Se domani Oliva vince ha già il bronzo in tasca

Dall’inviato MOSCA — Domani pomeriggio il napoletanissimo superleggero Patrizio Oliva si
batterà con lo jugoslavo Rusevski: se vince anche questo terzo match della sua prima olimpiade,
otterrà il bronzo. Il resto si vedrà poi…

Dopo essersi sbarazzato in un paio di minuti e con qualche ceffone di un pavido africano, sabato
mattina Oliva ha sistemato con un altro kot (« referce stop contest » per l’esattezza) il siriano
Halabi, un tarchiatello di basso baricentro, goffe movenze da bulletto di periferia. Oliva, 62 e 8 al
peso ha chiuso l’incontro con mezzo minuto d’anticipo dopo aver bombardato sul siriano una
lezione di boxe da manuale e due knock-down, alla prima e terza ripresa.

Giù dal ring ha detto: « Potevo controllare l’incontro ai punti, ma ho accelerato la conclusione
anche per stare in allenamento e in peso. E non volevo dare l’impressione di una prova scialba ». In
questo modo, ha fatto invece una grandissima impressione, da figlioccio di Nino Benvenuti. Un
vero spettacolo.

Insiste con il sinistro di sbarramento, e doppia con il destro. La testa è sempre alta, colpisce
arretrando, che è segno di gran classe. L’avversario è obbligato ad andargli sotto, sennò quando lo
piglia con quel martellante sinistro a far muro? Un muro molto mobile perché Oliva ha gambe, e
gioco di gambe. « Sarebbe sorprendente — prevede ottimista il dt Marchiaro — se domani vincesse
lo slavo ».

Oliva si è fatto più prudente, meno guascone di qualche giorno fa. Forse perché lo tormentano un
gran raffreddore e un accenno di faringite, frutto di sbalzi di temperatura non comuni per questa
stagione. L’altro giorno alle 18, l’afa di Mosca dava 36 gradi all’ombra, roba da ammazzare i
marciatori della 20 chilometri e Lasse Viren, quasi scoppiato nella prima serie dei 10 mila; da allora
vento, pioggia, anche 18 gradi in tutto.

« Rusevski — assicura Oliva —è forte, un onesto battagliero. Sarà un match aperto, che mi farà

lavorare. Un match che
s’ha da fare sul serio ».

— Rusevski è una guardia destra: procura qualche noia?
« No, anzi mi trovo meglio ».
— Pur dominando il siriano, hai preso qualche colpo.
« Quando non ero molto concentrato, rimanevo nu’ poco sul destro e lui mi prendeva sulla
replica. Mi sono intestardito, ma con Rusevki non succederà: io di solito tocco e me ne vado, invece
di restare sul colpo ».

— Rusevski sarà aggressivo, molto.
« A da là ‘o combattivo! Quillo è il suo mestiere ».
Battendo ai punti un algerino atleticamente fragilino, Rusevski ha dato l’impressione di aver
riassorbito abbastanza bene la violenta scazzottatura di alcuni giorni fa con il bulgaro Anastassov. I
pareri nel clan azzurro sono però discordanti. Il tecnico Falcinelli prende qualche precauzione:
« Rusevski da vicino è pericoloso ». Al contrario, il dt non nutre apprensioni: « Secondo me non ha
del tutto smaltito il match con il bulgaro. Ha quel sinistro largo, telefonato; lo porta male. Oliva ce
la farà ».

Accadesse questo, sarebbe il bronzo sicuro. Poi, per l’argento, gli avversari di Patrizio potrebbero

essere l’inglese Willis o il tanzaniano Lyimo; per l’oro, il cubano Aguilar o il russo Konakbaev.

Chissà che gli giri tutto bene. Non perché è italiano, ma perché è intelligente, simpatico e pratica

una boxe raffinata.