1980 dicembre 29 Fine d’anno con i botti! Inter +1 su Roma e Juve

1980 dicembre 29 – Fine d’anno con i botti! Inter +1 su Roma e Juve
I nerazzurri sono andati a vincere ad Ascoli mentre la Roma e la Juventus, a lungo in
vantaggio, si sono fatte raggiungere da Perugia e Avellino – La sosta del Mundialito
servirà alle squadre in crisi?

Dall’inviato
UDINE – Il 1980 ha chiuso in campionato con i botti! A parità di trasferta, l’Inter ha
ricuperato un punto importante tanto sulla Roma che sulla Juve. Il bello è che la
classifica dello scudetto è cambiata soltanto negli ultimi cinque minuti di ieri, quando
oramai sembrava che dovessero vincere tutte e tre, Roma, Inter e Juve.
L’intera classifica risulta in turbolenza a fine anno, con exploit notevoli, vedi il
Bologna che va a vincere a Torino e il Napoli che fa la stessa cosa a Firenze. É una
classifica intruppata che, Udinese compresa, trova ora bene nove squadre nel giro di
sue soli punti, fra quota meno 9 e quota meno 11.
Come dire che il campionato è tutto da scoprire perché la Roma di Falcao e Liedholm
non molla e anzi regge benissimo l’urto delle padane. Perché, in retrovia, non ci sono
né distacchi né crolli oramai assodati. Il fantasma della serie B risulta lunghissimo,
escludendo a priori soltanto cinque squadre.
C’è perciò speranza per tutti mentre il campionato si ferma, destinato com’è a
ritornare soltanto il 18 gennaio, dopo una colossale pausa di venti giorni dovuta al
«Mundialito». Una pausa che infastidisce squadre in forma come Pistoiese, Como,
Brescia, Bologna, Napoli, mentre diventa addirittura provvidenziale per l’Udinese!
Io ho un sospetto: che l’idea del Mundialito sia venuta non tanto ai generali uruguagi
ma al… «Fogolar» di Montevideo! Perché soltanto dei friulani potevano regalare
all’Udinese una sosta tanto appropriata, venti giorni per sistemare di tutto, dai
giocatori rotti ai buchi tattici, dai ruoli che non funzionano ai campioni che giocano
più per sé che per la squadra. Vedi Neumann.
Una cosa è sicura: così l’Udinese non può continuare. O, meglio, se continua così,
retrocede per la seconda volta consecutiva in un anno, senza battere ciglio. É vero,
esiste una possibilità, per quanto tutta da chiarire, che il clamoroso contrasto tra
sentenze penali e sportive sullo scandalo-scommesse porti a una sanatoria, con un
campionato a 20 squadre nel 1981-1982. Ma su questa ipotesi Teofilo Sanson non
vuole nemmeno in teoria puntare: «Dobbiamo restare in serie A – ha ribadito ieri –
con i nostri mezzi. Sennò è meglio ritirarsi a vita privata».
Retrocessa sul campo e riammessa a tavolino, l’Udinese saluta il 1980 con un incubo.
É stato l’anno dei cinque allenatori: Orrico, D’Alessi, Perani, Ferrari, Giagnoni! É
stato l’anno del grande sforzo societario per riparare alle lacune di panchina e di
parco-giocatori. La sosta del Mundialito serve a preparare una squadra più consistente
in zona-gol ed equilibrata in difesa.
Ma il 1980 viene lasciato senza rimpianti un po’ da tutti visto che, anche nello sport
oltre che nella vita del Paese, l’anno bisestile ha provocato soltanto guasti. É stato
l’anno delle Olimpiadi mutilate dalla politica; del calcio dei trucchi se non delle
truffe; delle pesanti sconfitte in formula uno, ciclismo, sci e boxe, eccezione fatta per
Patrizio Oliva, non a caso atleta d’oro dell’oramai prestigioso premio internazionale
Diadora.
Il 1980 è un anno da buttare e dimenticare perché questo è il momento di raccogliere
le energie, la voglia di migliorare, l’ottimismo delle persone per bene contro gli
sciacalli del tanto peggio e dello sfascio.
Una delle ultime canzoni incise da John Lennon prima che un uomo inutile lo
assassinasse dice: «no problem, only solutions», non c’è problema, solo soluzioni. La

sceglierei come prima frase del 1981 e di sempre, perché sta a dire che i problemi
debbono esistere soltanto per il gusto di impegnarsi a risolverli.
A voi, amici, auguro un 1981 così.