1979 novembre 12 Il ciclone Inter in 31 minuti devasta la Juve

1979 novembre 12 – Il ciclone Inter in 31 minuti devasta la
Juve

MILANO – Alla fine del primo tempo, è 0-0. Poi, si scatena la fine
del mondo. In trentun minuti esatti (dal 48′ al 79′) l’Inter sotterra la
Juve con quattro gol! Un kolossal del genere – ricordano gli
statistici nerazzurri – non toccava all’Inter dal lontano aprile del
1954, l’anno scudetto di un 6-0 alla Juve.
Che tutto si sia risolto ieri nella ripresa è persino curioso, dal
momento che tanto l’Inter quanto la Juve avevano in gamba i 120
minuti del mercoledì di coppa. Invece di mollare alla distanza, la
partitissima ha preso avvio soltanto dopo l’intervallo.
Ma prima, come stavano le cose prima? Meglio per la Juve, non
c’è dubbio. Se lo 0-0 era tutto sommato plausibile, la Juve teneva
meglio il campo, allargava meglio gli schemi, fomentava con
maggior pericolosità il contropiede: basti pensare a due strepitose
palle-gol al 19′ e al 35′.
Quest’ultima evitata con bravura da Bordon su una asciutta girata
a mezz’aria di Verza. La prima sprecata da Marocchino che peggio
di così non si poteva.
Lanciati da Causio, il Marocchino di Boniperti e Fanna si ritrovano
assolutamente soli, con il povero Bini in patetica retromarcia tra i
due. Sebbene elementare per Marocchino attendere Bini e, in
quell’istante, servire in piena area lo smarcatissimo Fanna. Invece
Marocchino suppone di sé quasi fosse un Cruyff e non invece un
mezzo tornante di scarsa attitudine goleadoristica: così, affonda a
rete e spreca uno 0-1 che avrebbe probabilmente mandato in crisi
boia un’Inter di ricotta. Un’Inter che pativa a centrocampo
l’assenza del podista Marini persino più di quanto la Juve non
soffrisse in attacco la mancanza di Bettega!
Il che è tutto dire.
Era un’Inter di mezze maniche, con Pasinato
imboscato,
Beccalossi lezioso, Oriali a luci spente. Insomma, una squadra
parecchio svuotata rispetto al derby, fatta apposta per dare in quel
momento piena ragione alle perplessità di Helenio Herrera sul
dopo-Borussia nerazzurro. Un’Inter che sbagliava
troppi
disimpegni, troppi passaggi, incapace di ancorare lo slancio
offensivo su Muraro
(ben macinato da uno smagliante
Cuccureddu).
L’Inter del primo tempo stava praticamente tutta dentro un furente
minuto, dal 39′ al 40′, con Muraro e Altobelli inabili a metter dentro

l’agevolissimo 1-0 da qualcosa come 1-2 metri al massimo! A
pensare soprattutto alla sensazionale
torsione acrobatica di
Altobelli contro il Borussia, c’era da scandalizzarsi a veder il
centravanti sollevare tanto sciaguratamente sopra la traversa.
Minuto di grazia interista a parte, il primo tempo aveva mostrato
una Juve migliore di quanto ci si attendesse e un’Inter peggiore di
quanto avesse promesso Bersellini. Soltanto un fatto appariva
chiaro e suscettibile di sviluppi: l’antitesi Brio-Altobelli trovava lo
stopper costantemente in difficoltà. Rigido, compassato, privo di
malizie, greve sui palloni a terra, giusto quelli che Altobelli
amministra come figli, Brio faceva rimpiangere anche l’ombra del
vecchio Morgan Morini d’un tempo.
Oltre che senza un centravanti degno della sua tradizione, la Juve
1979 manca anche di un vero stopper: alla fine “spillo” Altobelli
avrà segnato tre volte, e non è affatto un caso, a cominciare dall’1-
0.
Sono in coppia, Brio e Altobelli, tre minuti dopo l’intervallo. Il setter
dell’Inter evita senza fatica il baobab bianconero ed entra in area,
giusto dallo spigolo, il destro per Zoff. Gli si para contro Scirea e
Altobelli finisce steso: l’impressione non è atrocemente da rigore,
probabilmente perché Scirea è giocatore fine, elegante, incapace
di scomporsi, delicato dunque anche nell’abbattere. Dalla tribuna,
mi pare che Altobelli plani a terra più per impatto a mezzagamba
che per volontario tackle sul piede: al di là dei merletti dialettici, è
rigore, che un Michelotti assai ben piazzato non esita un istante a
decretare.
La protesta juventina è garbata; del resto, a che servirebbe con un
arbitro come Michelotti, refrattario alle pressioni d’ambiente. Lo
stesso Altobelli batte il rigore: Zoff a sinistra, 1-0 sul centrodestra,
a mezza quota.
L’Inter (che ha sostituito l’infortunato Canuti con Pancheri) non ha
letteralmente tempo di abbozzare una tattica di contenimento che
fa il 2-0 e in poche parole chiude un match fondamentale per lo
scudetto ’80. Qui, quasi scoppia il tumulto, a carico del guardalinee
più che dell’arbitro, convinti come sono l’indignato Trapattoni e la
vecchia guarda bianconera (Furino, Causio, Cuccureddu…) di
essere vittime di un grossolano off-side.
In effetti, al termine di un affondo dell’Inter, Altobelli sta quasi
mimetizzato dietro ai
Il
guardialinee
quasi
solleva
contemporaneamente, il pallone passa alla Juve. Il guardialinee

in offside davanti a Zoff.

terzini,
la

bandierina

ma,

il

abbassa la bandierina, Michelotti non fa una piega, in fondo
lasciano entrambi il vantaggio alla Juve che ha riconquistato
l’azione.
Ma qui, ahimè, Tardelli non s’avvede di Altobelli e, senza
nemmeno dare uno sguardo a Zoff, gli retropassa il pallone!
Altobelli viene “rimesso in gioco”, affonda, tira su Zoff che ribatte di
petto: in seconda acrobatica battuta a inguine aperto, Altobelli
infligge il 2-0.
In altre parole, la bandierina del guardialinee avrebbe anche potuto
indurre Michelotti (ma ha visto
frettoloso gesto del suo
collaboratore?) a interrompere l’azione di avvicinamento dell’Inter
concedendo un off-side per così dire preventivo. Una serie di
fatalità, con meccanica al millimetro, ha al contrario portato a un
errore vistoso di Tardelli e alla postuma regolarizzazione di
Altobelli.
E’ comprensibile il dispetto della Juve ed ha anche ragione
Trapattoni nel ritenere la partita emotivamente chiusa sul 2-0.
Credo tuttavia che episodi al limite come quello di San Siro non
consentano certo d’impostare il risultato sull’arbitro.
Il 3-0 di Muraro (su assist di Altobelli) e la zampata sinistra dello
stesso Altobelli per il 4-0 debbono suggerire cautela proprio a
Trapattoni. La Juve non è in crisi da ieri, non a caso facendo da un
pezzo parlare di “fine di un ciclo”. Con primipelo alla Brio e con
fallimenti alla Virdis non si va molto lontano e del resto proprio
Boniperti ha di recente rinfacciato a… Bettega tutto il proprio
scetticismo di presidente sull’attuale concentrazione della squadra.
Mentre l’Inter archivia l’incubo-Borussia, la Juve s’imbatte in un 4-0
choccante. Né potrà uscire guardandosi dentro, senza perdere
tempo e stile in alibi. Mancano ancora 21 partite alla fine del
campionato e, quanto ai cicli, richiedono sempre pazienza. A San
Siro l’Inter ha fatto esplodere le proprie sopite ambizioni, ma una
ha ucciso la Vecchia Signora. Ci vuole altro…