1978 giugno 15 Gentile, Bellugi e Scirea i migliori

1978 giugno 15 – Gentile, Bellugi e Scirea i migliori: 8,5

BUENOS AIRES – ZOFF 8 – Ha vinto il suo duello alla distanza con il tedesco Maier,
autore di alcune gravi incertezze. Zoff non ha “sporcato” nemmeno una palla, tranne
una presa scappatagli su corner per la carica del centravanti Fischer. Addirittura
magnifico dopo una ventina di minuti sul’unica vera palla-gol della Germania,
splendidamente girata al volo di destro, da circa 22-23 metri da Hölzenbein. Era un
tiro che poteva sorprendere qualunque portiere, ma Zoff si è trovato ancora una volta
puntualissimo all’appuntamento e ha deviato in corner l’angolatissima conclusione.
GENTILE 8,5 – Ormai il suo rendimento è assodato su alti livelli e non stupisce più
nessuno. Il suo avversario era Hölzenbein, 32 anni, più portato a fare il Domenghini
che a funzionare da attaccante puro. Gentile si è adattato anche a questo tipo di
avversario, dopo aver marcato sfondatori centrali sul tipo Kemes, ed ha piano piano
costretto Hölzenbein (lo ricordiamo tra i protagonisti in Germania nel ’74) a diventare
a sua volta… terzino di Gentile! La cosa è diventata addirittura stabile per tutto il
secondo tempo, quando Gentile ha funzionato in pratica da ala destra, eseguendo i
migliori scambi con Causio e servendo di persona alcuni cross importanti. A forza di
retrocedere, non a caso Hölzenbein è stato già nel primo tempo il giocatore che in
spaccata acrobatica nella propria area, ha salvato il gol sicuro di Bettega.
CABRINI 8 – Opposto ad un avversario trai più stimati tra i tedeschi, l’ala destra
Rümmenigge, giovane, biondissimo, scattante e atletico. Cabrini ha giocato molto
concentrato, dimostrando che il temperamento e l’intelligenza possono sopperire a
volte alla mancanza di una lunga esperienza internazionale. Soltanto una volta, sulla
metà campo, si è lasciato andare ad un brutto fallo, chiaramente volontario, per
fortuna perdonatogli dall’arbitro. Lo stesso Cabrini è stato abile nel chiedere scusa
lealmente all’avversario. Ricordo come azione tipica di certi suoi affondi, quella
eseguita al 54′ quando Maier è stato quasi battuto, e il tiro di Cabrini ha colpito, in
diagonale, il palo alto prima di essere ripreso da Bettega, ahimè anche questa volta
senza esito.
BENETTI 7 – Il suo avversario diretto era Zimmermann, terzino solitamente
offensivo, per l’occasione spostato al centro a difendere ulteriormente una Germania
già per nascita difensiva. Benetti ha confermato le ordinate e perentorie partite già
giocate in questo mondiale, tanto che alla lunga la panchina tedesca ha deciso di
togliergli di mezzo Zimmermann, parecchio spremuto, e di mandare in campo il più
fresco Konopka. Particolarmente apprezzati certe aperture lunghe, di robusta battuta
del Romeo verso le ali e anche qualcuno dei suoi tipici tackles a centrocampo per
invertire l’azione: tackles fra l’altro sempre corretti, tenendoci molto Benetti a non
farsi ammonire una seconda volta, con il pericolo di saltare la partita con l’Austria.
BELLUGI 8,5 – Bisogna dar atto a Bearzot di non essere affatto andato incontro ad un
rischio, ma di aver ben interpretato le condizioni fisiche di Bellugi, dopo ripetuti
controlli con il prof. Vecchiet. L’inguine di Bellugi non ha infatti dato allarmi e, anzi,
lo stopper ha giocato la sua migliore partita contro Fischer, accreditato di molto
movimento e di grande abilità nel gioco aereo. Bellugi ha giocato con grande
tranquillità, innervosendo anzi l’avversario che, più di una volta, ha tentato di liberarsi
dalla marcatura mulinando il braccio destro sul petto di Bellugi: tanto che l’arbitro,
più di una volta, ha fischiato il fallo all’attaccante. A questo proposito, l’unico neo di
Bellugi è di aver rischiato un secondo rigore (dopo quello con l’Ungheria) zompando
un po’ fuori tempo su Fischer pochissimo dentro l’area, lateralmente. Forse per questo
l’arbitro ha chiuso un occhio.

SCIREA 8,5 – Una partita praticamente perfetta, se si fa eccezione per un certo
affanno sofferto nella prima parte del primo tempo, quando la Germania sembrava
capace di qualcosa di costruttivo e non solo di distruttivo. D’altra parte, anche in
quell’occasione, Scirea non può essere imputabile di nulla, essendo più che altro
collettivo il momentaneo disagio dell’Italia. Davvero una partita importante,
esemplare, e non a caso troviamo Scirea (al 42′) a servire ottimamente da sinistra il
cross che Bettega stopperà di petto, fallendo poi una delle più agevoli battute.
CAUSIO 7- – Parecchio in ombra nel primo tempo, anche perché bravamente marcato
da Dietz, un terzino molto attento e deciso. In questo periodo, Causio è sembrato ai
margini della partita, non riuscendo a filtrare dall’out verso il centro quelle proposte di
gioco che sono solo uno degli elementi tatticamente decisivi per l’Italia. Molto meglio
nel secondo tempo, forse dopo aver ricevuto qualche invito da Bearzot, quando
Causio ha accelerato, molto più in palla e attivo. Tuttavia, qualcosa gli è mancato
nella misura, una certa brillantezza che lo aveva contraddistinto in altre partite. Non
dimentichiamo, d’altra parte, che alcuni suoi tocchi di fino sono stati apprezzati anche
ieri dal pubblico.
TARDELLI 7,5 – L’ho apprezzato molto fin dal 3′ quando da fermo Flohe lo ha
gelidamente pestato sul piede. C’è stato un momento di forte tensione e, sapendolo
ammonito quanto Benetti, temevamo che il duello andasse verso una brutta
conclusione. Tardelli ha invece mostrato nervi abbastanza controllati, lasciandosi
andare una sola volta ad un brutto tentativo di amputazione. Fatta eccezione per
questo, ha lavorato moltissimo, anche in zona… Antognoni, e al 32′ ha avuto, su
servizio di Benetti, un’ottima palla sul destro, di un pelo anticipatagli dal libero Kaltz.
E’ stata questa una delle numerose palle-gol italiane.
ROSSI 7 – Nelle prime partite mi era sembrato che fosse più attento a servire gli altri,
per non creare problemi di amalgama, piuttosto che sfruttare le proprie qualità in
prima persona. Contro la Germania è parso più padrone di sé e alcuni spunti, come
una finta da lasciare surplace Rüssman, è stata una delle cose più applaudite della
partita. Il suo piede si inserisce in quasi tutte le azioni-chiave, esemplare in questo
senso il tocco smarcante su Bettega che, al 34′, ha portato l’ala della Juve di fronte alla
porta vuota dei tedeschi! Nel secondo tempo, Rossi ha avuto la difficoltà di trovarsi al
centro del supercatenaccio tedesco e, quando si è spostato all’ala per crossare, si è
imbattuto in una foresta di gambe. Date le condizioni tattiche anche questa è stata per
lui una partita ampiamente positiva.
ANTOGNONI 5 – Nonostante le buonissime intenzioni, non ce l’ha fatta a mantenere
le promesse. Aveva di fronte Bonhof, che non è in gran forma, ma ha avuto una certa
difficoltà a trovare ls posizione e a prendere in mano la rifinitura sulla trequarti.
Perciò siamo arrivati alla solita sostituzione con Zaccarelli. Il problema di Antognoni
è naturalmente fisico e direi che non gli si deve buttare la croce addosso: in fondo, sul
piano agonistico, ha dato tutto quanto poteva e in una circostanza (al 34′) si è reso
molto utile in area sbilanciando Flohe al momento di battere un pericoloso pallone a
una decina di metri da Zoff.
BETTEGA 7 – Ha avuto a disposizione tre palle-gol enormi ma una combinazione di
sfortuna, casualità ed errore gli hanno impedito di segnare. Una volta Hölzenbein ha
tolto dalla porta di linea il gol fatto, una volta è stato Bettega a toccare fuori di destro
dopo aver magnificamente controllato di petto, infine (sulla ribattuta del palo colpito
da Cabrini) la violenta conclusione di Bettega, calcata senza indugio e a porta
sguarnita, si è placata su un nugolo di difensori tedeschi. In quell’occasione, gli
italiani hanno chiesto il rigore per fallo di mano ma onestamente, anche ci fosse stato,
trovo che dev’essere considerato involontario per la forza e la corta distanza del tiro.

ZACCARELLI 7+ – Con la solita disponibilità a entrare immediatamente nel clima
della partita, ha sostituito Antognoni e ha impresso una significativa sferzata al
centrocampo, come testimonia anche il maggior e perentorio forcing dell’Italia. Fra
l’altro, Zaccarelli ha obbligato Maier al più difficile intervento della partita con una
bellissima elevazione a testata diagonale, su cross da destra di Tardelli. Come uomo
di staffetta, Zaccarelli è oramai il più accreditato dell’intero Mundial ’78.

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La Germania

MAIER
VOGTS
DIETZ
RÜSSMAN
KALTZ
BONHOF
ZIMMERMANN
RÜMMENIGGE

FLOHE
FISCHER

HÖLZENBEIN
KONOPKA

BEER

Arbitro MAKSIMOVIC

6
7
7
7
7
6
6,5
6,5
6 –
6,5
6,5
6
6
8