1977 novembre 16 Gli azzurri stasera giocano a Wembley

1977 novembre 16 – Gli azzurri stasera giocano a Wembley

Inquieta vigilia per la squadra italiana dopo l’annuncio che
l’Inghilterra presenterà il temibile Keegan

E’ l’ora. Big Ben ha suonato l’appuntamento di Inghilterra-Italia e
stasera tutte le strade porteranno a Wembley, a cominciare
dall’Underground e da buona parte dei 12 mila taxi di Londra, le
care, vecchie, nere Austin in perenne serpentone.
“Tutti i nostri giocatori – ha detto Bearzot con deferenza da suddito
dell’Impero Britannico – sanno che cosa rappresenta Wembley per
la loro professione”. Il prestigio, la promozione dell’io c’ero, quel
tocco di cosmopolitismo cui non si può sfuggire a Londra, si tratti
di una partita di football o della recita di Filumena Marturano di De
Filippo a Kensington.
Come sempre, le partite storiche seminano ambasce. Il pallone
inglese sarà più leggero, ma Zoff assicura che non è un problema.
Il vento disturba molto ma, durante le corse dei levrieri, Zaccarelli
ha fatto una capatina allo stadio ed ha scoperto che lì dentro i
refoli si placano. Piuttosto, sono i cosiddetti “venti minuti di vuoto”
a preoccupare il cinquantenne Ct friulano, una pausa che sembra
imbalsamare i nostri prodi all’inizio del secondo tempo.
Il prof. Vecchiet spegne la pipa, segna dei tracciati su un foglietto
di carta e spiega che, stando alla fisiologia, è tutta colpa della
atavica pigrizia.
Invece di continuare a muoversi durante
l’intervallo, come pare accada all’estero, i giocatori italiani si
stravaccano nello spogliatoio aumentando così il disagio quando
rientrano bruscamente in campo, quasi dovessero rompere una
seconda volta il fiato. Una vera faticaccia, da spremerti l’acido
lattico fuori dagli occhi.
Ce n’è sempre una e non si finisce mai di mettere a nudo le
peculiarità del nostro costume. C’è chi esagera a scomodare la
razza per giustificare certi handicap; tuttavia è un fatto che,
soprattutto negli impatti con il mondo anglosassone, finiscono
sempre con il contrapporsi modelli e mentalità prima ancora che
squadre. Non a caso Bearzot ha con molta sincerità confessato
che, fondamentali del football alla mano, preferisce sempre i
giocatori inglesi agli italiani.
Da qualche tempo tutti parlano di una nazionale innovata, meno
catenacciara e più espressiva in manovra. Wembley rappresenta il
test più importante per capirne qualcosa di serio, ma la fifa azzurra

è patologica e si vive tuttora alla giornata. Carpe diem, arraffa il
giorno, è del resto il consiglio di Orazio i cui versi erano la
passione proprio di… Bearzot durante gli anni del liceo classico
frequentato dal Ct presso i salesiani di Gorizia.
L’inquietudine è fortemente aumentata nelle ultime ore dopo che
mister Greenwood ha dettato la formazione inglese, munita degli
estri di Keegan e costruita su gente che si diverte soltanto con il
gol. Cori tremendi e tossici fiati di birra accompagneranno stasera
una partita che nemmeno i bookmakers vogliono finisca in
pareggio. In uno stadio imperiale, il sentimento tragico esige che
qualcuno perda. Ladies and gentlemen, palla al centro.