1977 aprile 13 Verza, fa già discutere Vicenza

1977 aprile 13 – Verza, fa già discutere Vicenza
Perse squadra e panchina: lo accusano di essere un play boy in
erba!

Vinicio Verza, padovano di Boara Pisani, si trova al centro di un
pissi-pissi-bao-bao a Vicenza, dove gioca in prestito dalla Juve. Il
giovanissimo mediano-mezzala (ha 19 anni e mezzo) non trova
più posto in prima squadra e, come domenica scorsa con il
Taranto, perde anche un ruolo da panchina. Che cosa è
successo? Una storia di allenamenti e di night, di rendimento e di
multe.
Il sei marzo scorso Vicenza gioca molto bene a Catania, dove il
nostro inviato Franco Ruffo gli dà un 7 nella valutazione. Il giovedì
successivo, il giocatore si fa vedere un po’ tardi al California, un
locale, un locale di Vicenza. I bene informati della società
riferiscono anche che Verza si sarebbe pubblicamente vantato
delle sue qualità di ragazzo-flirt.
Non sorridete, prego, perché la vicenda è serissima! La domenica
successiva contro il Cagliari “ho giocato malissimo” – mi precisa
adesso Verza che aggiunge -: “credo sia stata quella la ragione
della mia messa in disparte dell’allenatore. Una scelta tecnica”. I
maligni spiegano invece: ha pagato il giovedì da play boy.
Esiste d’altra parte un altro giovedì (una vera jattura questo
giorno!) in cui Verza si fa pescare a mezzanotte fuori “caserma”: lo
sciagurato non sa infatti resistere alla tentazione di andarsene ad
ascoltare Fred Bongusto al Boom. Una multa di 200 mila lire non è
la peggior conseguenza di quel 24 marzo, il peggio per lui sta nella
grottesca convinzione che qualcuno nutre, di trovarsi davanti a un
incrocio tra Sivori e Vendrame, uno “strarompi” riottoso agli orari
del calcio bigotto.
Verza si chiede: “Dove sta il male per una serata di musica a metà
settimana?”. L’interrogativo ha la sua legittimità nel momento che
risulta con certezza che Verza si allena con impegno. Ma, forse, a
peggiorare
temperamento di Verza,
giovane moderno, senza peli sulla lingua, la sua dose (…)
arrogante ma autentico, uno che credendo nelle proprie qualità e
soprattutto nel proprio destro afferma senza ipocrisia, sorridente:
“sono fortissimo!”.
Tra un night, Bongusto, la multa e i pettegolezzi rosa, Verza ha per
ora perso la concorrenza con Donina, meno interessante come

l’identikit contribuisce

il

giocatore ma un tipo che il giovedì sera non lo pizzichereste fuori
orario nemmeno per scommessa.
A proprie spese Verza sta rendendosi conto che la “gabbia dorata”
del calcio non consente nemmeno le innocenti spacconate e che,
nonostante il parere contrario di molti studiosi, l’amore resta il
grande tabù dei pallonari. Anche se platonico.