1974 maggio 1 Le insinuazioni di Toneatto

1974 maggio 1 – (Foggia – Verona) Le insinuazioni di Toneatto

In un’intervista a un quotidiano milanese, l’allenatore del Foggia Toneatto ha dichiarato: “Non voglio
discutere il valore del Verona e non voglio offendere qualcuno in particolare. Ma stranamente da un
po’ di tempo a questa parte anche le querce fanno i limoni ed i fiumi non vanno più al mare, ma
viceversa. La gente queste cose le vede e le sa valutare. Due domeniche fa il Napoli andò a giocare a
Verona: non si può dire che in quell’occasione la squadra di Vinicio si gettasse nella mischia con
rabbia, anzi. Perse per uno a zero e nei giorni successivi lo slogan di tutti i giocatori del Napoli è stato
“ci rifaremo con il Foggia”. Ecco, nel giro di una settimana, la squadra si è come trasformata e,
stranamente, proprio giocando contro di noi. Pareggio. È evidente che i sospetti dei tifosi a questo
punto aumentino”.
Ho riportato intera la dichiarazione perché vale come esempio di ipocrisia: un piccolo capolavoro ai
confini della malafede. Toneatto infatti ignora quanto segue:

1. questo Napoli ha sempre ottenuto i migliori risultati in casa;
2. questo Napoli è sempre calato standard in trasferta;
3. a Verona, il Napoli giocò senza il miglior giocatore: Jiuliano;
4. contro il Foggia, a Napoli, Jiuliano giocò;
5. a Verona, il Napoli perse di strettissima misura, con un gol che entrò in rete di appena una

spanna;

6. è normalissimo che, dopo aver perso in trasferta, minimo, minimo si pareggia in casa;
7. tecnicamente parlando, e comunque vada a finire il campionato, il Verona vale più del Foggia:
non avesse giocato per mesi senza Zigoni o Luppi o Busatta, il Verona non avrebbe la
classifica della Lazio ma sarebbe con tutta probabilità già salvo.

Non sono i fiumi ad aver cambiato direzione o le querce a produrre limoni: piuttosto, è Toneatto che
accredita insinuazioni da trivio, forse per prepararsi l’alibi in caso di retrocessione.
A Garonzi non passerà mai per la testa di dire: “strano che il Foggia abbia pareggiato a Napoli con
un’autorete di Punziano…”. Ma Garonzi non è Toneatto: il “Commenda” ha il senso dell’humor.