1973 marzo 31 Il 48 di Valcareggi. Da Pulici a Marchetti

1973 marzo 31 – Il 48 di Valcareggi – Da Pulici a Marchetti

Incontro Ferruccio Valcareggi a Milano, qualche giorno fa. Poiché
ha letto un nostro articolo (“Rocco uomo giusto per Coverciano”),
chiede sorridente: “Ma, allora Nereo ci starebbe a prendere la mia
panchina!”.
Rispondo: “Penso di sì, se glielo chiedessero”:
Riprende il Ct: “Nessuna squadra dà il prestigio della Nazionale,
ma qualunque allenatore di grande Club guadagna più di me.
Perché Rocco dovrebbe essere interessato a Coverciano?”.
Rispondo: “Per il prestigio, e perché 40 milioni non sono poi
pochi…”.
Valcareggi: “Ma io non ne prendo nemmeno la metà, altro che
40!”. Qui, il Ct non sorride più, nemmeno quando gli faccio
osservare che non sono un modulo dell’Iva.
Valcareggi è Ct dal novembre 1966. Ha guidato 47 partite,
perdendone cinque, vincendo una Coppa Europa e finendo battuto
alla Coppa Rimet ’70 soltanto dal Brazil. Che, nonostante le
principesche statistiche, si avverta una sorta di retroattiva
nostalgia di Rocco, significa tutto sommato che la fila dei risultati
ha portato un po’ di gelo addosso. Come se la Nazionale nostrana
fosse tuttora ferma all’aperitivo di se stessa.
Retroterra a parte, Italia-Lussemburgo sarà dunque, oggi, il 48 di
Valcareggi: la partita teoricamente più facile della sua carriera,
visto che lo scorso ottobre fu un agile 0-4 in Granducato.
Mentre scrivevo queste righe, un lettore ha telefonato al giornale
chiedendomi: “In che anno fu Corea?”. I ricorsi storici e lo spirito di
catastrofe sono costume a noi tipico, non soltanto nel football. Ma
l’equazione Lussemburgo-Corea
livello di
paranoia tecnica. Il calcio italiano decade qualitativamente: su
questo non ci sono dubbi. Non decade però tanto da legittimare un
problema-Lussemburgo come ha grottescamente tentato persino
Valcareggi. Genova desse infatti ragione al Ct, non rimarrebbe a
noi tutti che una dignitosa soluzione: emigrare.
Non è d’altra parte match inutile: per il suo conio “mondiale” e
soprattutto perché segnerà un passetto del
tartarughesco
progresso azzurro, i 90 minuti di Sabadini e i 45 di Pulici,
centravanti che sta assorbendo come spugna le spremute tattiche
(di Giagnoni) e tecniche (di Bui). Poiché il Valca ha inoltre già
nominato Marchetti erede universale di Burgnich nel ruolo di
“libero”, Genova appartiene al domani.

regge soltanto a

Contiamo dunque i gol, senza sputarci sopra.