1969 luglio 8 Scopigno «Tutta la colpa è della Juventus »

1969 luglio 8 (Il Gazzettino)

Se la grande azienda del calcio è schizofrenica

Scopigno: « tutta la colpa è della Juventus »

D’accordo, ci sono i mecenati, ma come possono offrire certe cifre da capogiro? Allora, a che
servono i bilanci Spa?

(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Milano, 7 luglio
Ogni anno la rivista economica « Fortune » edita negli Usa, stila una classifica mondiale delle
maggiori società esistenti. Ciò che fa, in Italia, il quotidiano « 24 Ore », per le imprese di casa
nostra: nella classifica nazionale ci potrebbe stare, ben piazzata, anche l’Azienda-calcio. Basterebbe
una operazione contabile per ridurre questo fenomeno sociale, disseminato, ad una specie di trust
con bilancio unico, perciò individuabile. Quanto può valere l’Azienda-calcio? Qualche dato
indicativo: durante il governo Moratti-Herrera, l’Inter incassò in una stagione 2.500 milioni; il costo
annuale di stretta gestione per una squadra provinciale, sparagnina e declinante come il Padova è di
ottanta milioni; la Roma paga ad Helenio Herrera uno stipendio di 100 milioni all’anno; il deficit del
Napoli sfiora i duemila milioni; il minimo federale di stipendio per un giocatore di serie B prevede
180 mila lire mensili. Tenuto conto della pioggia di voci complementari legate al calcio (turismo,
trasporti, impianti, propaganda, eccetera), si tratta di un bilancio da grande azienda.

Grande sì, ma schizofrenica! E il monumento a tale « vuoto di cervello », di proporzioni e di
humour, è il mercato. Parlare di moralizzazione qui, in questa hall grande come una piazza di paese,
non fa nessun effetto. La scorza porta ruvida assuefazione a tutti gli attacchi. Meglio cercare una
diagnosi. Una diagnosi dall’interno, possibilmente tecnica, perchè i dirigenti sono troppo
compromessi, in pratica imputati. Manlio Scopigno non è soltanto un tecnico ma il personaggio
meno disposto alla recita dell’omertà: è lui che ho intervistato al primo piano del Gallia hotel, nella
stanza di Walter Crociani il boss numero uno del mercato dopo il provvisorio ritiro di Italo Allodi.

— C’è un colpevole in tutto ciò?
Scopigno, leggermente ingrassato rispetto al peso-panchina: « Certo, la Juve! » risponde facile.
— In che senso?
« Ha cominciato la Juve con certe cifre, pagando ottocento milioni Vieri, un giocatore che non sa
nemmeno parlare… l’italiano! Scherzi a parte sono tali bestialità che ti sembra impossibile, che ti
vien da pensare che siano cifre fasulle ».

— La Juve può contare sul conto corrente, per hobby, di Gianni Agnelli.
« D’accordo, ci sono i mecenati, ma allora a che servono i bilanci di Spa? In queste condizioni

c’è praticamente il monopolio di pochi: non ci si diverte più, oltre ad essere immorale ».

— Qual è la trattativa più folle a tuo parere?
« I 1.400 milioni offerti dalla Juve alla Roma per Landini II e Capello. E non è una balla: io
conosco come stanno le cose, perfettamente. Ti rendi conto? Mille quattrocento milioni sono per la
Juve cinque anni di incassi puliti, se bastano! Landini è un ragazzo dotato, ma ancora tutto da
scoprire ».

— Ma scusa, perchè la Roma, nonostante l’offerta di 800 milioni non lo ha ancora ceduto? Non è

questa la seconda follia?

« Landini è il cocco dei tifosi, non si tocca. E poi Helenio Herera ha dichiarato che sarà Landini
il centravanti della nazionale italiana ai mondiali del ’70! Solo che il Mago ha dimenticato un
particolare: non è lui l’allenatore della nazionale… ».

— Hai parlato dei tifosi: ma, in un bilancio-Spa, ci può essere spazio per questa voce?
« Organizzalo come vuoi, resta sempre un fatto sportivo. E poi siamo nell’epoca delle masse: il
ras che comanda non esiste. Guarda gli insulti che ha ricevuto Pianelli per aver venduto Combin.
Roba da non credere: fossi stato in lui, avrei venduto, recuperato e me ne sarei andato ».

— Pecchi Juliano ha raggiunto una quotazione tanto alta, 700-800 milioni?
« Perchè si è scatenata una specie di asta. Juliano è un giocatore buono, ma ce ne sono tanti

come lui in Italia: Fontana, Greatti ecc. Costa tanto perchè è l’unico in vendita ».

— Tenendo per buono il metro-Gallia, per quanto venderesti Riva?
« Per tre squadre! ».
— Se tu fossi dirigente invece che allenatore del Cagliari, cederesti Riva per due miliardi in

contanti?

« No, perchè Riva è per noi un fatto economico, una vedette, l’uomo di prestigio. Fossi dirigente
mi limiterei a non farlo giocare in nazionale, per togliermi la curiosità di vedere cosa farebbero
senza di lui ».

— Non ti sembra che il mercato si esaurisca sempre sugli stessi nomi, senza molto ricambio?
« Le squadre grandi vogliono i grandi nomi: il pubblico sennò contesta e l’aspetto popolare è

importante ».

tutti i protagonisti del calcio italiano?

— Non ti pare persino ridicolo questo estenuante “giocare alla bottega”, per giorni e giorni, di

« Molto ridicolo: e si rinforza sempre più ‘sto fatto. Non c’è nulla di vero in ciò che ci

raccontiamo quotidianamente; tutto è distorto dalle più strane influenze ».

— E’ cambiato qualcosa in questi ultimi anni?
« E’ peggiorato! Anni fa c’erano personaggi molto qualificati: Agnelli, Moratti. Rizzoli, Befani,
Dall’Ara, Maltauro… strappati via da interessi altissimi. Guarda, Carraro è molto bravo, ma la
grandissima parte dei dirigenti attuali è di una mediocrità assoluta. Non sanno cosa fare nemmeno
oggi a poche ore dalla conclusione del mercato. I dirigenti provinciali sanno che debbono
arrangiarsi realizzando qualcosa, ma quelli dei grandi club fanno pena ».

— Che importanza hanno i mediatori?
« E’ assurdo, ma sempre più forte! Noi tutti siamo diffidenti, non riusciamo ad allacciare un
colloquio serio; nessuno è sincero; tutti hanno paura di passar per fessi. Perciò salta fuori il
mediatore… ».

— La stampa ha un peso sul mercato?
« Può far tutto. Dirigenti e allenatori (non tutti!) hanno il terrore della stampa: bastano quattro
righe per far saltare un piano studiato mesi. Una mattina un giornalista si sveglia con il mal di
pancia e scrive che Mazzola non serve più all’Inter, qualcuno lo ripete, finisce che l’Inter vende
Mazzola. Incredibile, ma è ciò che sta accadendo per Domenghini ».

— Come giudichi il folcloristico Ferlaino?
« Non è così strano come dicono. Solo che non sa nulla di calcio: un giorno ti spara cinquecento

un giorno ottocento, per lo stesso giocatore s’intende. E magari sa benissimo che non lo venderà »

— Qual è l’affare più sensato concluso finora?
« La cessione, per quella cifra, di Reif dal Vicenza all’Inter ».
Questa, poi chiudo: « Perché non manca mai nessun personaggio a questo mercato? ».

« E’ una scusa per star via qualche giorno dalle famiglie! E’ un’occasione per i dirigenti di sentir

parlare di giocatori che acquisteranno ma dei quali non sanno nulla ».

Forse è l’amore di se stessi, il narcisismo che li cuce assieme. Per un antichissimo moralista
indiano il narcisismo è il principio della crescita, della realizzazione di noi stessi. Per la psicanalisi
moderna, un fenomeno di arresto di crescita…

Pugliese lo vorrebbe
Reif « a Bari non ci vado »
Il Cagliari chiede uno stopper al Milan

Milano, 7 luglio
L’Inter sta cercando di piazzare Reif, il giovane centravanti acquistato forse prematuramente dal
Lanerossi Vicenza per 300 milioni. Heriberto non lo giudica adatto al « movimiento » che intende
dare alla nuova Inter. Ma chi lo vuole, Reif? Pare il Bari. Pugliese sarebbe disposto a pagare l’atleta
quanto lo ha pagato l’Inter e magari qualcosa di più, però Reif non ci sente. A lui la prospettiva di
finire al sud, ancora in una squadra che presumibilmente dovrà battersi per non retrocedere
(praticamente quindi ripetendo l’esperienza della stagione nelle file del Lanerossi) non piace affatto.
Il Cagliari intanto sta cercando presso il Milan uno stopper. La scelta potrebbe cadere su uno dei

tre attualmente in forza alla squadra campione d’Europa: Santin, Maldera, Rosato. Vedremo.

L’URUGUAY ha battuto l’Equador (3 a 2) in un incontro di caldo nel quadro delle eliminatorie

dei campionati del mondo.

Rossetto del Giorgione acquistato dal Lanerossi

Castelfranco, 7 luglio
Rossetto, la giovane ala del Giorgione di Castelfranco, è stato ceduto al Lanerossi. Il contratto è
stato sottoscritto stasera a Vicenza dai presidenti Farina e Ostani, Pare che il giocatore sia stato
pagato sui 5 milioni. Il giovane calciatore castellano, che nel finale del campionato ha avuto modo
di mettersi in luce nelle file della 1. squadra, era stato chiamato più volte a far parte della
rappresentativa triveneta di Serie D.

ALLENATORI di Serie C: il Taranto ha confermato Caciagli, il Matera ha assunto Calabrese;
quest’ultima squadra ha ceduto il terzino Rosa alla Ternana, in cambio dei difensori Corsili e
Vecchi, ed ha definito con il Torino le trattative per il riscatto di Castelletti, la comproprietà, del
portiere Bertonelli e il prestito del centravanti Picat-Re.