1969 maggio 17 Morosini sfortunato e bravo nella discesa del Rest

1969 maggio 17 (Il Gazzettino)

Giro della regione: seconda tappa e seconda maglia bianca

Morosini sfortunato e bravo nella discesa del Rest

La stupenda salita di dieci chilometri ha lasciato il segno – Oggi Villa Santina – Ravascletto
con Cima Corsa, Mauria e Cima Sappada

(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Villa Santina, 16 maggio
Il Rest, metri 1.052, un monte aspro come il nome che porta. Asfaltato da sette mesi, vergine a
qualsiasi corsa. Il Giro della Regione lo ha scalato, rivelando un percorso da professionisti. Lo
segnaleremo a Vincenzo Torriani: il patron del Giro d’Italia, con il radar costantemente puntato alle
tappe « senza precedenti », prima o poi piomberà da queste parti e infilerà nel suo marsupio anche il
Rest. Non abbiamo nessun dubbio.

Dieci chilometri a tornanti secchi, con la nostra otto cilindri in prima. Gomiti ad angolo retto.
Ascesa rapida, in continuità, senza pause di falsopiano. Morbido solo il clima, il migliore che si
potesse immaginare. Cielo coperto, senza una goccia di pioggia, con una brezza fresca, ossigenata
da piante fitte, verdissime. Stamattina, alla partenza, parlavano tutti del Rest come di episodio
determinante per il Giro.

« Mazzer non l’ho visto pedalare bene: forse non è in gran forma per oggi », osservava il dt. della

« Se non fa il matto — aggiungeva il dt. della Padovani — potrebbe essere la giornata giusta per

Casagrande.

Morutto ».

« Io il matto?! — disse Morutto, anni 19 — con il petto ancora stretto, in espansione — io non
sono uno scalatore specialista e nessuno mi dà una mano. Anche ieri nella prima tappa, ho
recuperato quasi tre minuti da solo ». Mazzer è più che mai in classifica, Morutto sta a 4 minuti
abbondanti: anche se il Giro della Regione si è quasi sempre risolto nell’ultima tappa, questa salita
ha inciso forte.

Piccoli, corridore estemporaneo, ha dato paprika scattando in pianura, subito dopo il via, così,
senza intenzioni precise, per divertirsi. Dopo 20 chilometri in piena bagarre, una decina di corridori
aveva già fatto fuori il gruppo: uno dei protagonisti era Morosini Giuseppe, anni 24, di Selva del
Montello, longilineo, l’anno scorso leader a Paluzza e liquidato poi da Piccin nella cronoscalata a
Ravascletto.

Alla base del Rest (dopo un rush selettivo a Maniago), erano giunti tre uomini: Morosini,
Baldasso, Spinello. Li abbiamo seguiti per qualche chilometro, quasi a ruota. Baldasso saliva
composto, agile com’è, magrissimo, tutto fasci muscolari ben distribuiti, sottile alla caviglia.
Morosini più poderoso e maturo: ha pedalato tutta la salita con un 42×20, ma non bastava per tenere
il ritmo di Baldasso. Il « biondino » staccava tutti. A quota 1.052, aveva dato in progressione
eccellente due minuti e mezzo di distacco a Morosini.

C’è chi nasce per le acrobazie in discesa: Baldasso questa specialità non la conosce, anche perché
peso leggero. Il Rest, prendilo da che parte vuoi, è sempre aspro. La discesa, con curve e
controcurve da far venire le budella in gola, ha determinato la tappa più ancora della salita.

1) Baldasso, su una manciata di ghiaia, è saltato via come un birillo e si è ritrovato con un buco
al ginocchio sinistro (tre punti di sutura, partenza incertissima domani); 2) Morutto, in recupero, ha
incocciato in mezzo alla strada un corridore appena caduto: dopo un ruzzolone di qualche metro
nella scarpata, ha ripreso stoico con mani pestate a sangue; 3) Pulzè, dice per una fetta di asfalto
umido, si è scorticato lungo tutto un fianco.

Molti hanno rischiato per ricuperare i distacchi sul Gpm. Ma quella non era una discesa dove si
potessero fare i miracoli: per andare giù bene, bisognava saper rinunciare. Una discesa da smorzare,
più che da aggredire. In fondo, la spiegazione l’ha data proprio chi ha vinto: Morosini, staccato in
circa al Rest, primo e solo al traguardo, nuovo leader: « Sono stato il più fortunato ».

« Perchè? ».
« Non solo sono rimasto sempre in piedi, ma, non ho nemmeno forato, non mi è successo nulla:
ero senza la macchina, senza assistenza avrei perso tutto. Mentre scendevo non ho fatto altro che
ripetere: aiutami Signore, aiutami Signore. Che paura! ».

A qualche metro, seduto su un gradino, in attesa, del medico stava il « biondino » Baldasso.
Aveva il ginocchio rosso e la faccia sbiancata tra le mani. « Non piangere per ste robe », gli diceva
il dt. Ma Baldasso non sentiva.