1969 aprile 29 Nervi a fior di pelle scudetto per chi resiste

1969 aprile 29 (Il Gazzettino)

Fiorentina da risultato, Cagliari mangia rigori, Milan in polemica con arbitri e Rai

Nervi a fior di pelle: scudetto per chi resiste

La Juventus rimpiange Heriberto

Scopigno è rientrato in orbita! Ma anche il Cagliari mostra usura. Non diciamo fisica: esiste fatica
per dei professionisti impegnati in un campionato-lampo come quello a sedici squadre?! Usura
nervosa, perchè nessuna delle tre da scudetto possiede spina dorsale di squadrone. Riva fotografa il
Cagliari: sullo zero a zero ha sprecato ancora una volta un penalty! Abbiamo visto Riva calciare
decine di rigori in allenamento e non ci è mai capitato di assistere ad un errore. Gamba a compasso
che scende come un randello sulla palla: potenza muscolare, pulizia mentale, non ci sono finte o
controfinte del portiere che tengano. Invece a Pisa e contro il Verona, il randello assomiglia ad un
cucchiaio tanto da trasformare Annibale e Colombo in mezzi Jashin.

Riva sbaglia perchè porta responsabilità e nervi a fior di pelle. Che poi riesca a passare due volte
in maniera esaltante tra la burrosa difesa del Verona, non sposta virgola. Lo scudetto consuma
lentamente i suoi protagonisti. Ed è proprio questo aspetto che riesce ad affascinare, che riempie il
vuoto spettacolare. Ricordiamo un nostro titolo di qualche mese fa: « Può accadere tutto ». Sono
passati mesi e non è… successo nulla, proprio nulla. Tutto è come allora possibile, anche se il tempo
lavora a favore di Pesaola, interessato, a soli 270 minuti dallo stop finale, al mantenimento dello
statu quo. De Sisti e C. non hanno sulla coscienza rigori sbagliati, ma nella neutra Catania non è che
10 mila tifosi palermitani si siano accorti che in campo c’era la più probabile Campione d’Italia ’69.
Gioco da farmacista, assenze importanti (Rizzo e Merlo), ragnatela a centrocampo, un occhio sul
pallone e uno sull’orologio.

Servirebbe un trapianto: innestare nelle tre da scudetto la decontrazione di Juve o Inter. La
somma psicotecnica darebbe a Cesare ciò che è di Cesare: gioco più selezionato allo spettatore
pagante e non solo suspense. Comunque, dopo aver visto l’« ultimissima » Juve a Vicenza, ci si
rende conto che la classifica, con tutti i difetti di « contenuto », specchia la verità. Juve tutta in crisi.
Lo testimoniano alcune battute scambiate in tribuna con il vice-presidente Giordanetti, prima della
partita.

— Che risultato cercate oggi?
« Ci basta non perdere ».
— Nella polemica aperta da Haller la Juve si è comportata da grande Società.
« La lezione dovrebbe esser servita proprio ad Haller ».
— Però qualcosa si è rotto
« Cose che capitano, però… »
— Sareste disposti a cederlo?
« Dipende dalla contropartita ».
— Risolto il problema dell’allenatore?
« Heriberto se ne va. Non resterebbe nemmeno se noi lo riconfermassimo: per fare un contratto

bisogna essere in due ».
— Lei come la pensa?
« Mi dispiace molto, perchè stimo Heriberto come uomo e come tecnico ».

— Ritornerà in Spagna?
« Non credo. Penso che ci sia ancora spazio per lui in Italia ».
— Sceglierete un sostituto tedesco?
« Dobbiamo aspettare la ratifica del Consiglio Federale alla raccomandazione fatta dalla Lega

per l’apertura delle frontiere. Dopo di che, vedremo ».

— Che tipo di campionato imposterete?
« Potenziamento, ma senza follie. Dobbiamo valutare certe situazioni ».
Juve in crisi dunque, proprio perchè « crisi » significa « passaggio », transizione, in attesa di una
nuova situazione. Problemi che non riguardano Rocco! Il Milan è infatti tutto-nel-presente: non
ancora groggy per lo scudetto, ma forse sul punto di convincersi che la Coppacampioni può bastare.
E in fondo, siamo sinceri, ci starebbe molto bene che Rocco diventasse Campione d’Europa a
Madrid e che lo scudetto finisse a Firenze o Cagliari: a parte una certa rottura monopolistica, la
prossima stagione avremmo non una ma due squadre impegnate nell’unica prestigiosa Coppa
internazionale! La sconfitta di Torino non scandalizza nessuno: chi era presente riferisce che
Cereser è parso in offside, ma che un attimo prima c’era un rigore nettissimo contro il Milan.
Assurde « compensazioni » arbitrali a parte, i conti più o meno tornano. Il Milan ha invece tutte le
ragioni del mondo per protestare contro la trasmissione-radio della partita: la Lega non aveva
vietato trasmissioni per match legati allo scudetto e alla retrocessione? Un grosso abuso, da
inchiesta.