1969 aprile 24 Gol di Sormani e Hamrin dopo il k.o. di Rivera

1969 aprile 24 (Il Gazzettino)

Coppa dei Campioni: due gol al Manchester United nella partita di andata delle semifinali

Gol di Sormani e Hamrin dopo il k.o. di Rivera

Milan-Manchester 2-0

MARCATORI: 1. t.: 33′ Sormani; 2. t.: 3′ Hamrin.
MILAN: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Rosato, Malatrasi, Trapattoni, Hamrin, Lodetti,

Sormani, Rivera (Fogli dal 22′ 1. t.), Prati.

t.), Morgan, Kidd, B. Charlton, Law, Best.

MANCHESTER: Rimmer, Fitzpatrick, Brennan, Crerand, Foulkes, Stiles (Burns dal 43′ del 2.

ARBITRO: Krnavec (Cec.).
NOTE: Terreno ottimo. Spettatori 80.500. Incasso 206 milioni, record mondiale per incontri di
società. Calci d’angolo 9 a 7 per il Milan (5-2). Al 22′ del 1. t. esce Rivera che al 12′ era stato
colpito in uno scontro da Law ed era già uscito per qualche minuto. Rivera viene sostituito da Fogli.
Al 28′ della ripreso espulso Fiztpatrick per fallo senza palla su Hamrin. Al 43′ esce Stiles dopo uno
scontro con Hamrin e viene sostituito da Burns.
(DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)
Milano, 23 maggio
Adesso il Manchester United dovrà battere il Milan 3-0 per eliminarlo senza « bella » prevista
(pare) a Bruxelles. Nelle semifinali di Coppa dei Campioni conta infatti anche la « differenza » dei
gol sommati nelle due partite. Basta riassumere la situazione in questi termini per dare l’esatto peso
alla straordinaria vittoria del Milan a San Siro! Straordinaria anche perchè il Milan ha dovuto
rinunciare quasi subito a Rivera, scalciato male da Law. L’ultima volta che ci eravamo trovati qui a
San Siro per la Coppa dei Campioni nevicava, gelo tremendo e Celtic. Ne eravamo usciti con un
bilancio nero, anche se c’era in noi la convinzione che le vie del catenaccio di Rocco sono infinite; e
infatti a Glasgow lo furono!

Questa sera un Milan super-jellato (Rivera) ha strappato un grande risultato e non vediamo come
non si possa essere ottimisti. Il Manchester in casa può trasformarsi, ma Rocco potrà mandare in
campo una formazione tranquilla, dettare contropiede, aspettare gli avversari con la solita barriera
davanti al grandissimo (in tutti i sensi) Cudicini.

Non diciamo: Milan già in finale! Il Manchester, pur decaduto, ha tale classe potenziale che può
essere capace di tutto in una notte brava nell’atmosfera surriscaldata di casa sua. Ma il Milan mostra
l’esperienza che appartenne già all’Inter, sa « obbligare l’avversario » ad una certa tattica. Nella
peggiore delle ipotesi non sarà proprio capace nemmeno di arrivare alla bella? Francamente ci pare
impossibile.

Due a zero. Raccontiamolo, così come lo abbiamo visto, minuto per minuto, in « cronaca

diretta » obbligataci da questa ritardatissima notturna delle ore 21. Non s’è mai visto San Siro così
imbottito di gente. E infatti con 206 milioni abbondanti d’incasso, il Milan ha battuto questa sera il
record mondiale per squadre di club.

Il record assoluto appartiene infatti a Inghilterra-Germania, finalissima di coppa del mondo a
Wembley con 350 milioni secchi! Il terreno appare stupendo. Un’ora prima del match è uscito
Rocco, mani in tasca e aria campagnola, a tastare l’erba con il tacco. Non ce n’era bisogno perchè
una giornata di pieno sole ha cancellato il fango: si può giocare con le scarpette leggere. E’ preferito

Trapattoni al panzer Maldera. L’arbitro cecoslovacco fischia l’inizio con due minuti di anticipo. Con
i riflettori a tutta capacità San Siro sembra fatta di marzapane. Scenografia e colori stupendi.
Sembra che non debbano esserci misteri nelle marcature. Invece Matt Busby ha fatto la scelta tattica
più inattesa che si possa immaginare.

Il « killer » Stiles, noto per le durissime marcature, non solo non marca Rivera come ci si
aspettava ma non marca nessuno: fa il libero. E’ molto strano che il Manchester, grande club
europeo dotato di assi e tecnica, cambi completamente modulo di gioco soltanto perchè gioca a San
Siro. Noi crediamo che l’allenatore inglese abbia fatto anche un calcolo psicologico: Stiles,
impopolare; ovunque, sarebbe stato beccato dal pubblico ad ogni contatto con Rivera. Matt Busby
ha perciò sconvolto tutte le marcature piazzando il biondissimo Law su Rivera, mezza punta contro
mezza punta.

In tribuna si dice: « Stasera Rivera segna ». Passano invece dodici minuti e accade un episodio
determinante: in un tackle Rivera ci rimette la caviglia. Gli inglesi giocano duro, ha cominciato
subito il mediano Crerand a dare un calcio a Schnellinger « senza palla ». Ma il fallo di Law non è
sembrato intenzionale. Rivera tenta di resistere, zoppica forte, non ce la fa.

Esce qualche minuto. Proprio sotto di noi vediamo il dott. Monti praticargli una iniezione di

novocaina. Rivera rientra, abbozza: niente da fare!

E’ passata una decina di minuti da quando è accaduto l’incidente. Entra i Fogli. Un mormorio
lugubre cala su San Sirio. Si aspettava il killer Stiles; è arrivato Law. Perdere Rivera in un match
del genere può significare la fine. Invece no: il Milan tira fuori il temperamento; si sente
handicappato, perciò reagisce di forza e di intelligenza tattica. Finché c’è stato Rivera in campo,
Rocco (in piedi, non seduto sulla panchina) ha visto i suoi costruire una sola palla-gol: su
punizione-bomba di Prati a pelo di barriera il portiere inglese (allucinante in uscita) riesce a
graffiare in corner la palla a non più di dieci centimetri dal palo alla sua destra.

Quando esce Rivera il Milan parte in forcing offensivo, favorito da due situazioni. 1) Per le
nostre abitudini all’italiana, la difesa del Manchester appare sbrindellata, con marcature
approssimative; 2) il libero Stiles gioca bene, ma il catenaccio non lo si può improvvisare una volta
nella vita: occorre digerirlo perché frutti. In venti minuti, esattamente dal 25′ al 45′ il Milan segna e
costruisce due colossali palle-gol di quelle che ti sembra di sentire sul piede e di poter segnare
stando in tribuna-stampa!

1) 25′: da Cudicini a Schnellinger che lancia lunghissimo sulla destra per Hamrin: ci tornano in
mente le parole di Rocco: « Il vecchio urt mi può durare un’ora ». Hamrin ha davanti a sé quaranta
metri vuoti, è scattato a nostro avviso in offside, ma l’arbitro non ha fatto una piega. Hamrin scatta
palla al piede, il portiere esce da desperado: Hamrin, annebbiato, allunga proprio sui piedi del
portiere un gol sicuro.

2) 33′. Rocco ha cambiato una marcatura: sulla mezz’ala Kidd che funziona da centravanti, sta
ora Rosato e non più « Trap », spostato a centrocampo. Il Manchester comunque « non fa male ». E’
il Milan senza-cervello che va in gol. Con Sormani resuscitato recentemente in campionato. Appena
dentro l’area di rigore inglese, in posizione quasi centrale, controlla una palla in sospensione,
l’assesta con il paravento di Hamrin, e calcia angolato con il collo del piede. San Siro scoppia.
Sormani resta con le braccia alzate per questo suo importantissimo momento magico. Milan in
vantaggio.

45′. Dopo che Stiles ha anticipato al millimetro Prati e che Hamrin ha ricalciato in dribbling sul
portiere, il Milan potrebbe andare facile sul due a zero: Hamrin, in posizione di ala destra in area,
gira di destro un pallone morbido che Sormani si trova sulla fronte: la porta è vuota perchè il

portiere è uscito su Hamrin, ma Sormani a braccia aperte mette incredibilmente fuori da sette metri.
Da anni non abbiamo visto sbagliare un gol così! Incredibile.

Nonostante gli errori, è comunque il Milan più pratico che abbiamo visto giocare quest’anno.
Viene però da chiedersi: quanto vale questo Manchester? Un grande Stiles, un discreto Best, un
fortissimo Kidd (che innervosisce Rosato) e soprattutto un B. Charlton assolutamente inesistente.
Che pena vedere il grande regista, annichilito fisicamente. Questa sera a San Siro si è anche capito
perché il Manchester, nel campionato inglese, sia quasi in zona-retrocessione.

La superiorità del Milan è netta. Non casualmente il risultato si assesta (ed è definitivo) dopo tre
minuti esatti della ripresa: cross da destra, teso di Fogli, finta secca e intelligente di Prati per
Hamrin che colpisce sicuro da undici metri, di destro. Due a zero, rete imparabile alla sinistra del
portiere. Strano ma vero: hanno segnato i due « vecchioni Hamrin, spesso sotto rendimento » del
Milan, Sormani durante il campionato.

Non solo, ma, statistica alla nano, hanno entrambi un gigantesco errore sulla coscienza e un gol a

testa di ottima marca.

Dopo il vantaggio-k.o. per il Manchester, la ripresa scade: Sormani ed Hamrin, ma anche
Trapattoni e Fogli non sono dei mostri di tenuta atletica. Logica che scadessero sul passo. Il Milan
comunque non è che ne abbia sofferto molto. Troppo disorganizzato il Manchester, con Law quasi
sempre pronto a smarcarsi, ma sistematicamente ignorato dagli individualisti Best e Morgan.

Gli inglesi accelerano alla metà della ripresa, ma i risultati non sono sensazionali: un sinistro
molto bello di Kidd (24′) con parata difficile anche se stilisticamente naturalissima di Cudicini
all’incrocio dei pali; un destro fuori di un millimetro di Bobby Charlton (l’unica cosa positiva!); un
cross da destra che ha sottolineato la sola incertezza di Cudicini, anche se sulla linea stava pronto il
Trap. Alla mezzora circa il Manchester, per un fallo dell’isterico Fitzpatrick su Hamrin, si ritrovava
con il terzino espulso. In quel momento era veramente notte fonda per gli inglesi a San Siro. Ci
sono due ultime cose da ricordare: 1. l’arbitro ha avuto il torto di non aver aperto gli occhi subito su
qualche subdola provocazione del Manchester, ma quando c’è stato da espellere (su segnalazione
del guardalinee) non ha avuto il minimo dubbio e, tecnicamente parlando, non ha commesso errori
determinanti. Gli inglesi si lamentano per un fallo di mani in area di Sormani nel momento del gol:
non possiamo dir nulla perchè dalla tribuna non abbiamo visto.

2. Rivera è finito fuori e domenica non giuocherà in campionato, c’è stata una espulsione,
Hamrin ha preso una gran botta, Stiles è finito pure lui k.o., Rosato con i crampi. Ma, alla fine, tutti
i giocatori rimasti in campo hanno avuto la « forza sportiva » di andare al centro del campo,
stringersi la mano, darsi le pacche sulle spalle, salutare il pubblico. Sembrano cose scontati,
normali. Ma con i tempi che corrono ci pare il caso di ricordarle.

E adesso non resta che attendere Manchester, il retour-match, la notte del 15 maggio prossimo.