1968 novembre 18 Imprudenze ed errori della difesa biancorossa

1968 novembre 18

Imprudenze ed errori della difesa biancorossa
Domenica facile (segna anche Prati) per gli avanti Milanisti

Milan-Lanerossi 4-1
MARCATORI: 1.t.: 26′ Sormani (M); 2.t.: 3′ Petrini (M), 30′ Gallina (L), 34′ e 45′ Prati (M).
MILAN: Cudicini (1.t.: 37′ Vecchi), Anquilletti, Trapattoni, Rosato, Malatrasi, Fogli, Petrini,
Lodetti, Sormani, Rivera, Prati (n. 13 Maldera).
LANEROSSI: Bardin, Volpato, Rossetti (2.t.: 35′ Romanzini), Tumburus, Carantini, Calosi,
Gallina, Fontana, Vitali, Biasiolo, Ciccolo.
ARBITRO: Pieroni.
NOTE: Angoli 5 a 3 per il Milan. Giornata di pioggia. Terreno allentato. Spettatori 19 mila 599;
incasso 14.539.100. Sorteggio antidoping negativo. Ammoniti Tumburus e Prati per gioco scorretto.
Infortunati Rossetti (distorsione al ginocchio destro, per fallo di Prati) e Cudicini (contusione alla
mano).
Nostro inviato
Milano, 17 novembre
Perdere a San Siro contro il Milan è tecnicamente normale. Non lo è invece il modo, la stupefacente
allegria con la quale il Lanerossi ha perso. Si può discutere su un quattro a uno? Incredibile ma
vero: si può. Fino all’altro giorno si diceva: il Lanerossi è forte in difesa; i tre gol di Cagliari sono
un episodio a sè. Lo stesso Berto Menti aveva sempre sostenuto questa tesi. Non ero presente a
Cagliari, ma, dopo San Siro, è automatico chiedersi: è stato veramente un episodio o c’è qualcosa
che non funziona in trasferta?

II Lanerossi aveva due alibi notevoli: 1., l’assenza del regista Cinesinho, unico cervello vero
della squadra; 2., l’assenza di un panzer come Reif, la punta che con più grinta cerca e vuole il gol.
Ma va anche notato che, con tutto il rispetto per il Nereo Rocco Football Club, il Milan finora era
tanto limitato in zona-gol che Prati non segnava da un mese e che l’ultimo match-ball, quello del
derby, era firmato-Fogli, il jolly degli ultimi minuti.

Berto Menti, il giorno prima, aveva un unico dubbio: Gigi Menti o Gallina all’ala? C’entravano le

condizioni fisiche del primo, ma anche un ragionamento tattico. L’allenatore deve aver pensato:
« La partita, sulla carta, è persa matematicamente. Tanto vale arrischiare una punta in più. Non si sa
mai. Poi, se miracolosamente viene fuori un gol di rapina, butto dentro Romanzini in copertura ». A
San Siro l’altoparlante annunciò Gigi Menti, ma in campo sbucarono dal sottopassaggio le lunghe
basette di Gallina, con il numero sette sulla schiena. Non mi pare che l’allenatore abbia sbagliato,
nonostante il risultato. Gallina è stato il più positivo dell’attacco, ha segnato l’unico gol del
Lanerossi, ha dimostrato buone qualità tecniche.

Il Lanerossi è saltato in difesa. Perché? Trovo soltanto due spiegazioni: 1., nè Tutnburus, nè
Biasiolo, nè Fontana hanno protetto i difensori come avrebbero dovuto; 2., la scelta dell’allenatore a
favore della punta Gallina, deve aver insinuato in alcuni la sensazione che era una partita tutta da
rischiare, senza tanti protezionismi. Mi riferisco soprattutto a Calosi e Volpato. L’errore di
valutazione deve essere stato aggravato dal fatto che il Milan ha cominciato lento e male, con il
pubblico subito innervosito, con Petrini fischiato con la gente che commentava stupita in tribuna
« Gioca di più il Lanerossi, va a finire che il Milan dovrà tentare il contropiede ».

E’ saltata la difesa. Il primo gol (di solito decisivo in partite del genere) spiega fotograficamente
la situazione. Era il 26′: prima di questo minuto c’erano stati soltanto, e sottolineo soltanto, un tiro di
Fontana che metteva in crisi Cudicini preso platealmente contropiede e una palla-gol di Prati (su
lancio nel corridoio di Rivera) deviata perfettamente da Bardin in uscita. Al 26′, c’è Carantini che
sta urlando come un ossesso a Calosi: perchè non tiene la posizione, perchè stranamente fa il libero
davanti e non dietro come ha sempre fatto, perchè esce dall’area in appoggio e non rientra. Calosi si
gira verso Carantini e non obbedisce. Gli fa un gesto con le mani come per dire « Stai tranquillo ».
Ma tranquillo non sta nessuno. Mentre si assiste a questo scambio di opinioni tattiche, Rivera
scende sulla sinistra. Calosi, fuori area, è in vantaggio sulla palla allungata, ma sonnecchia, va sul
fallo laterale, si fa dribblare mentre cade; Rivera avanza facile e crossa perfetto sulla fronte di
Sormani che mette in gol da tre metri.

Ho visto il derby quindici giorni fa. Ma se l’Inter obbliga un Bertini ad una marcatura asfissiante
di Rivera, se un Malatrasi non abbandona mai il bunker, è possibile che il Lanerossi vada a San Siro
senza marcare Rivera?

Il Milan in queste condizioni, da super esperto qual è non ha fatto altro che aspettare l’errore e,
quando c’è stato, non ha mai sbagliato. Esempio il secondo gol. Da Sormani, centralmente, a Petrini
sull’ala destra. Solo, solissimo, scatta e guarda per crossare, ma visto che può continuare
indisturbato fino a Bardin, va dentro e spara da pochi metri un diagonale fortissimo, molto bello,
imparabile. Con una difesa allegra e un centrocampo senza le idee del « cinese », l’arbitro Pieroni
(casalingo) potrebbe anche fischiare la fine. Ma gli unici giocatori che funzionano discretamente
(assieme a Carantini e Rossetti) sono le due punte Vitali e Gallina. Quando portano la partita sul
due a uno, sembra quasi un assurdo. Un gol che nasce cosi, come un’invenzione: una palla tenuta in
vita, in piena area, da Vitali che riesce a calciare in qualche maniera con addosso il falloso Rosato:
Vecchi (entrato al posto di Cudicini infortunato ad una mano dopo quaranta minuti di partita) che
respinge acrobaticamente in spaccata e Gallina che mette in gol.

Passano quattro minuti, Biasiolo perde una palla sotto controllo, Prati se la sistema sul sinistro e
tira dal limite. Carantini dirà di averla deviata con la mano. Se c’è stata, è una deviazione
impercettibile o quasi. Ma Bardin sommava il suo all’errore di Biasiolo. L’ultimo gol come sempre
non conta più: da Petrini liberissimo a Rosato, a Prati che di testa arriva prima di Bardin.

Un Lanerossi così deconcentrato non l’avevo mai visto. Ha trasformato la partita del Milan in
una passeggiata, anche se parecchi uomini di Rocco hanno giocato sotto tono. Non è un momento
brillante per la squadra di Berto Menti. Anche perchè a sfasature ed errori si aggiungono ogni
domenica incidenti gravi. Prima Reif, oggi Rossetti, che quando ormai il match non contava più, si
è visto zompare addosso Prati con un bruttissimo fallo da espulsione. Rossetti ha riportato la
distorsione del ginocchio destro: sarà ingessato per quindici giorni.

Quanto al Milan, si è visto la squadra che già si conosceva. Piazzatissima in difesa anche se
mancava il tedesco Schnellinger. Trapattoni, che lo sostituiva, ha fatto rimpiangere il tedesco
almeno un paio di volte con due tackle al brivido che hanno fatto alzare dalla panchina paron
Nereo. Ma Anquilletti e Fogli, che è rimasto costantemente in zona a protezione dello stopper
Rosato, hanno chiuso come sempre il settore. Nonostante un Lodetti mediocre e molto limitato
anche come zona d’azione, Rivera è riuscito con discreta facilità a tenere in mano da solo il
centrocampo.

All’attacco, è importante per il Milan che Prati sia ritornato al gol, anche se lo ha fatto quando la
partita era già, decisa e in condizioni ambientali per lui ormai facili. L’uomo comunque che

continua ad essere più positivo avanti è Sormani, qualche volta non preciso nello scambio, ma
sempre altruista e a tutto attacco.

Così i biancorossi

BARDIN 5 — Ha cominciato con un’uscita stupenda su Prati. Assolto per i primi due gol. Sul
terzo è gelato tra i pali inspiegabilmente, con Prati: tiro trascurabile nonostante la trascurabile
deviazione che Carantini ha dichiarato di aver dato alla palla. Lanerossi era sul due a uno…

VOLPATO 5 — Primo tempo a gomito con Petrini: lo ha anticipato nove volte su dieci. Secondo
tempo con strana sufficienza: il due a zero lo ha sulla coscienza. Petrini ha fatto almeno venti metri
tutto solo, senza ombra di marcatore. La cosa si è ripetuta dopo, un paio di volte.

ROSSETTI 6 — Prati ha segnato due gol, è vero, ma Rossetti non c’entra nulla. Sul primo (3-1)
Bardin non si è visto; sull’ultimo (4-1) Rossetto era… nello spogliatoio, dopo il colpo durissimo
ricevuto dieci minuti prima proprio da Prati.

TUMBURUS 5 — Idem come contro la Fiorentina, con l’aggravante che il suo uomo era il

Lodetti più sciatto che si sia mai visto.

CARANTINI 7 — L’unico che si è ribellato alla « dolce vita » difensiva del Lanerossi. Ha

marcato Sormani e ha tappato un po’ tutti i corridori, anche se inutilmente, date le premesse.

CALOSI 5 — Irriconoscibile. Incerto, ma soprattutto assente nei momenti decisivi. Ha giocato

con la concentrazione che si può avere in una partita De Martino.

GALLINA 7 — Tenuto conto che si tratta della prima partita giocata, ha dato più di quanto ci si
aspettasse. Nonostante la fama di giocatore estemporaneo, è stato sobrio, concreto. Il sinistro del
gol (2-1), anche se facile, era pulito e preciso.

FONTANA 5 — Doveva fare il gioco di Cinesinho. Ha corso molto, ha toccato parecchi
disimpegni, anche se si è sempre trattato di un lavoro di qualità insufficiente. Cinesinho, come
cervello, è ovviamente un’altra cosa.

VITALI 6 — Sul gol di Gallina, il sessanta per cento del merito è suo. Ha giocato molto per i
compagni, soprattutto in copertura. Manca di scatto e di rapidità sugli ultimi metri, quelli che
contano…

BIASIOLO 5 — Doveva marcare Rivera, ma non lo ha fatto. Un tiro discreto, tagliato, verso la

fine del primo tempo. Ma nessuna iniziativa brillante.

CICCOLO 5 — Con Anquilletti addosso, non gli è riuscito nulla. I compagni non lo hanno mai

potuto trovare, almeno parzialmente, smarcato. Ha fatto rimpiangere Reif.

ROMANZINI, n. c. —Troppo pochi dieci minuti finali per un giudizio. Ha fatto appena in tempo

a scaldarsi.