1968 marzo 21 Girotondi contropedala

1968 marzo 21 (Il Gazzettino)

Girotondi contropedala

Gimondi, a chi gli chiede perchè Altig sia riuscito ad andarsene dal gruppo dei « tapiri », risponde:
« Rudy era in testa, io alla sua ruota. Gli ho strillato l’allez ed ho simultaneamente contropedalato
creando un vuoto immediato fra il gruppo e Altig. Al resto ci ha poi pensato lui, Rudy ».

Al resto… deve aver pensato anche il pubblico. Evidentemente è giunto il momento di smetterla
con la deamicisiana rincorsa alla vittoria dell’italiano sullo straniero. La bandiera del « gioco di
squadra » non c’entra con il tricolore. La nuova bandiera è il marchio di un salumificio o di una
penna biro. Chi aspetta l’« italiano » al traguardo di Sanremo è un nostalgico fuori del tempo. Per
questo « internazionalismo » codificato è l’uomo che, nel cliché, non solo subisce, ma… dà
« l’allez » e « contropedala ». « Contropedalatori di tutta Italia, unitevi »: potrebbe essere il nuovo
slogan.

Aggiungiamo un’ultima nota. E’ stato scritto che, tra professionisti di un certo rango, si usa
applicare una specie di « do ut des ». In parole povere il gregario-Gimondi, al Giro delle Fiandre e
alla Parigi-Roubaix, avrà a disposizione il gregario-Altig. Ci sta tutto bene, ma perchè, una volta
tanto, questo patto tra gentiluomini non ha contemplato un « do ut des » inverso, con Gimondi
primo a Sanremo e Altig « rimborsato » all’estero? In fondo, quei quattordici anni di sconfitte
consecutive alle spalle, potevano dare una somma di prestigio senza confronti a chi avesse spezzato
la tendenza. Via forse anche questo, il professionismo di un certo rango non lo contempla.