1967 ottobre 22 Mora è infortunato

« Lei si è lasciato un po’ innervosire da questa tattica del mago?».
« Ma no, giochi come vuole, metta dentro chi vuole, purché si sbrighi. Ormai ha stancato

MILANO, 21 ottobre
« Cavalier Rocco, il mago tace ancora!».
« Ognuno fa quello che può!».
« Herrera non ha ancora detto una parola sulla formazione…».
« E sai cosa succede? Che se mi batte, la tattica degli incidenti ha funzionato alla

Mora è infortunato il Milan schiera Golin

perfezione! Altro che storie».

tutti con questo parto difficile!».

E allora? I malanni degli altri sono seri ed i miei sono pre-tattica?».

saltava fuori niente giocava lui di sicuro, l’ho detto per tutta la settimana».

« Anche lei ha un dubbio no?».
« Non più. I medici hanno proprio stasera imposto l’alt a Mora».
« Era sembrato un po’ strano questo improvviso indurimento di Mora…».
«Strano un corno! Non si è improvvisamente indurito anche Nielsen? Io ho letto i giornali.

« Qualcuno pensa infatti che possano ancora giocare tanto Nielsen quanto Mora…».
« Degli affari degli altri non so niente, ma con Mora non c’è nessuna pre-tattica: se non

« E Golin, non era stato fermo per qualche giorno?».
« Fermo mai, ma non poteva muoversi in pieno per una piccola distorsione al ginocchio.

Adesso però xè fresco come una rosa».

« Ha deciso subito per Golin senza pensare a Prati?».
«Prati aveva giocato bene a Sofia, nella Coppa, ma lui è un centravanti ed allora ho

pensato che era meglio un’ala al suo posto che un centravanti fuori posto».

«Quindi…».
«Quindi gioca Golin che ha fatto l’esordio a Ferrara contro la Spal».
« Un buon esordio?».
« Molto buono ».
« Tutto tranquillo insomma…».
« Siamo su di giri! Oggi è venuto il nostro Presidente, ha pranzato con noi, ed ha fatto il

fervorino ai giocatori ».

« Fervorino anche… finanziario? ».
« Per quello è già tutto a posto da agosto! ».
« E allora? ».
« E allora dobbiamo vincer, caro amico! Dobbiamo vincere anche se il nostro amato mago

vuole fare la stessa cosa! ».

qualche cosa ad Herrera? ».

dialetto triestino! ».

« A proposito di mago, quando vi incontrerete in campo, e vi stringerete la mano, lei dirà

« Mah! Gli dirò quello che mi viene in bocca! È lui che sa sette lingue, io so appena il

Nereo Rocco, come si può facilmente intuire, non è affatto in crisi. Nè l’assenza di Mora, nè
la barriera dietro la quale Herrera ha sequestrato l’Inter da alcuni giorni, gli hanno alterato la
pressione sanguigna. Ma un prurito epidermico gli è rimasto: non sapere nulla dell’avversario,
regalargli almeno sulla carta, il vantaggio di cinque-sei varianti, dover aspettare l’altoparlante di
San Siro, per decidere magari di una marcatura decisiva, non è una situazione entusiasmante.

« Anche Mata Hari – ha sorriso Rocco – serve per vincere una guerra!», ma nessuna Mata
Hari ha potuto valicare questa settimana il cancello di Appiano Gentile. L’unico obbiettivo di

Rocco a poche ore dall’entrata in campo, è di preparare la squadra a dare il colpo d’incontro che
stende al tappeto: un attimo di sufficienza, un attimo di super-confidenza nelle proprie possibilità
può annullare il vantaggio accumulato in questo inizio di Campionato.

Anche i giocatori lo sanno. Non vogliono più parlare della partita e questo è segno
che sono caricati. Abbiamo parlato soltanto con Sormani, Lodetti e Trapattoni. Angelo Sormani ci
ha detto, riferendosi ai suoi gol e a quelli di Nestor Combin:

« E’ ancora presto per parlare di classifica cannonieri».
Lodetti e Trap, invece, ci spiegavano che con Rocco la loro posizione in campo è cambiata.

Dice Lodetti:

« Rispetto all’anno scorso gioco più frenato, vado meno in avanti, resto cioè in zona.
Magari ho meno occasioni di segnare due gol in un derby, ma ho più possibilità come lanciatore».
« A centrocampo – aggiunge Trapattoni – la squadra è adesso più unita, più omogenea. Ed è

vero che oggi come oggi sono più un difensore che un mediano di spinta».

Del derby a quest’ora, non se ne parla più: a quest’ora, un derby, si può soltanto giocarlo.