1966 novembre 27 Fiore caos nel Napoli

1966 novembre 27 (Supersport)

Fiore: caos nel Napoli
Come incassare 1 miliardo e mezzo e vivere infelici

Sabato diciannove, a dieci giorni dalla conferenza al vertice della Calcio Napoli s.p.a., è apparsa sul
« Corriere dello Sport » di Roma una lettera di Lauro indirizzata al direttore, Antonio Ghirelli. E’
questo l’ultimo documento autentico del Comandante sul braccio di ferro con Roberto Fiore. E’ un
documento che lascia intravvedere, mimetizzata sotto un tono apparentemente distaccato e pacifista,
una situazione estremamente tesa ed esplosiva. Nulla è ancora perduto, ma tutto può andare perduto
da un momento all’altro. Il Napoli ancora una volta si trova sull’orlo del caos. Che cosa ha detto in
sostanza Lauro in quella lettera? Quattro sono i punti a mio avviso più significativi.

1) Scrive Lauro: In questa vicenda del Napoli mi ispiro appunto a Napoli e all’avvenire dello
sport napoletano… « Se non ci fosse stato il generoso concorso del popolo napoletano, chi è che
avrebbe dovuto tener fede agli impegni assunti da Fiore?… ». Che Achille Lauro sia stato un
politico lo si capisce dal tono che usa in dichiarazioni pubbliche. Espressioni come « popolo
napoletano », come « lo sport napoletano » non mancano mai. Lauro è molto abile sotto questo
aspetto: ha centrato il tono giusto. Tenta costantemente di spersonalizzare il suo interesse calcistico,
dandogli una ispirazione populista, « al servizio del popolo ». Gli effetti di questa politica già si
avvertono a Napoli. Ho parlato con molte persone, con tifosi anche. E la dichiarazione che più mi
sembra riassumere in questo momento gli umori della folla napoletano è stata questa: « Fino a
qualche giorno fa eravamo disposti a scendere in piazza per Fiore, ma ora non più! Abbiamo letto
tutti quello che ha detto Lauro: Lauro, tecnicamente, non ne ha mai indovinata una, però ci ha fatto
capire che Fiore tiene soprattutto a farsi bello con il Napoli e che Flore non vuole che nessuno metta
il naso nelle cose del Napoli! A noi tifosi non interessa nulla dell’amministrazione, ma perchè Lauro
non dovrebbe interessarsi? E poi Fiore ha ammesso di aver voluto un certo aumento della quota di
abbonamento: e anche qua aveva ragione Lauro! ». Queste cose me le sono sentite ripetere più di
una volta. E’ segno indubbio che il vento sta cambiando direzione. E che, sul piano della strategia
popolare, Fiore deve aver commesso degli errori. Sennò non si capisce come il boom del miliardo e
mezzo di abbonamenti sia diventato per lui quasi una maledizione. In ogni caso uno strumento
quasi insignificante nella sua battaglia per il potere. Dicono: sono le due sconfitte che hanno fatto
mutare direzione al vento. E’ vero fino ad un certo punto. Il ribasso delle quotazioni-Fiore si era già
avvertito da un pezzo. Scrive Lauro: « Se non fosse stato il… popolo, chi avrebbe dovuto tener
fede… ecc.? ». Ha scritto « dovuto », non « potuto »: la risposta in ogni caso è sottintesa ed è
sempre: Lauro! Anche questa è politica.

2) Scrive Lauro: «…entrate direi quasi favolose… che hanno poi largamente influito a far perdere
la testa al Fiore… (—) …dare pieni poteri ad un uomo come il Fiore che voleva acquistare il Meroni
per cinquecento milioni e che avrebbe portato indubbiamente al fallimento il Napoli, non risponde
certamente agli interessi di Napoli ». Se c’è un tasto che Lauro dovrebbe aver il pudore di non
toccare è proprio quello degli acquisti! Che sia follia pura offrire mezzo miliardo per Meroni è fuori
discussione, ma Lauro, a parte, Jeppson, quanti milioni ha speso nel passato per portare a Napoli
una catena di broccacci? E’ un’inchiesta da fare. Il punto comunque interessante non è questo.
Piuttosto è l’espressione « avrebbe portato al fallimento! ». Sembra che Lauro parli del passato,

come se Fiore fosse già tolto di mezzo, come se l’assemblea del ventinove non debba far altro che
ratificare questa situazione: mettere cioè Fiore nelle condizioni di « non nuocere ». Il tono usato
rivela comunque che la rottura è ormai totale e soltanto armistiziabile, non mai sanabile alla radice.

3) Scrive Lauro: « (riferendosi ai giocatori, N.d.R.). In qualunque modo le cose andranno, essi
devono essere sicuri che i loro diritti saranno sempre rispettati… ». Lauro « parla » ai giocatori, li
tranquillizza sull’unico punto al quale sono veramente interessati: ingaggi, stipendi e premi. Lauro
vuole evitare eventuali ammutinamenti e allora mette le mani avanti: “quello che Fiore vi ha
promesso, io ve lo garantisco fin d’ora”. E’ proprio questo che i giocatori aspettavano di sentir dire.
Per il resto chi crede a sentimentalismi e a preferenze, pecca ingenuamente.

4) Scrive Lauro: « …ed i soci della Società, penso, saranno disposti anche a giocare a ladri e
carabinieri…. anche perchè, avendo dalla loro parte la legge, non possono che impersonare i
carabinieri, appartenenti ad un’arma che è stata sempre tanto simpatica ». E’ la ritraduzione
propagandistica di quello che già Lauro aveva chiesto a Pasquale e che Fiore aveva rifiutato
dimettendosi prima della trasferta a Venezia: Diamante (uomo di Lauro) vice-commissario e in più
la presidenza del Collegio del Sindaci. Cioè i carabinieri di Lauro. Questa sarà ancora la richiesta di
Lauro all’assemblea, a meno che il bersaglio non sia diventato più grosso nel frattempo…

A questo punto mi sembra che la situazione reale prodottasi negli ultimi tempi a Napoli sia
questa: Lauro da una posizione di attesa, difensiva, è passato alla lotta aperta, all’offesa.
Esattamente il contrario dl quello che è stato costretto a fare Roberto Flore che in questo momento
non può far altro che parare i colpi, avendo alle spalle (almeno) l’appoggio di Pasquale. La folla non
è più tutta con lui e neppure i risultati recentissimi. C’è però il « miracolo », il « boom », il
fenomeno più clamoroso degli ultimi anni di cui Fiore è stato la punta di… diamante! Questo
almeno lo ammette anche Lauro. Come andrà a finire? Lauro controlla quaranta milioni della s.p.a.;
Fiore altrettanti. L’ago della bilancia è sempre Antonio Corcione che ne possiede trenta. Non
essendo riuscita la « gestione-Flore » a mantenere la promessa della sua riqualificazione federale,
forse l’ago pende dalla parte della Flotta. Ma le risorse di Fiore sono infinite e la battaglia quindi
incertissima. Una cosa sola è certa: finché il bisturi non avrà squarciato il bubbone, ogni discorso
tecnico sulla squadra e sulle sue prospettive sarebbe velleitario e provvisorio.