1966 marzo 28 Milan quiz

1966 marzo 28 (Supersport)

Milan Quiz

MILANELLO – Gli arbitri persecutori, le assurdità tattiche, le amicizie guastate lo hanno divorato.
Il freddo, la nostalgia, la sfortuna, le critiche preconcette. Amarildo, il « garoto » coraggioso e
violento è perduto per il Milan. Definitivamente. Lo ha ribadito con calma, senza filtri. E noi
eravamo sorpresi, perché aveva uno sguardo sereno, una faccia distesa, un tono pacato: « Voglio
chiudere bene questo campionato cominciando proprio con l’Inter che mi ha sempre portato fortuna!
Ma dopo, alla fine, non ci sarà più niente da fare: o il Brasile o un’altra squadra italiana, ma quella
che sceglierò io!!! ». Sembra assurdo, incredibile, eppure… su questo giocatore « perduto » sono
puntati tutti timori, tutte le speranze del prossimo derby. I timori di Herrera come quelli di Corso,
Picchi e di tutti i nerazzurri che hanno risposto alla nostra domanda: « Chi teme di più del Milan? »
con un immediato: « Amarildo! ». Tutte, quasi tutte le speranze di Cattozzo, l’alter ego (telefonico)
di Liedholm che conta sul distacco psicologico del mulatto, sulla sua concentrazione
personalissima, sul sapore di derby che gli ha sempre fatto l’effetto di un afrodisiaco, per ridurre
abisso di classifica e ovattare punti di frizione. La bagarre attorno alla poltrona della presidenza
rossonera è lontana, ma non tanto da evitare echi nella squadra. Nonostante le smentite nette, si
respira aria provvisoria al Milan, piena di umori e ombre: solo una vittoria sull’Inter potrebbe
riaprire un discorso stroncato a Varese. Solo la vittoria. Una vittoria anche « per » Rivera.

L’intelligenza di Rivera

Solo un Garcia Lorca potrebbe cantare fino in fondo « lamento per la morte di Gianni ». Morte
azzurra naturalmente, che ha spinto il fino a ieri « governativo » Rivera a ribellarsi alle
contraddizioni della Nazionale con un languido « Lasciatemi in pace, fate quello che volete
dimenticatemi, almeno per un po’ ». Ma il Milan vuole che ricordi; che ricordi tutto il suo orgoglio
di « prodigio »: che, toccando l’Inter, trasformi in oro tutti i pallidi furori. Rivera non ha voluto
affrontare nemmeno il tema-derby. Rivolto ad Angelillo, ha soltanto fatto notare con sarcasmo:
« Non si possono mai fare dichiarazioni un po’ fuori del normale, perché c’è gente che non ci arriva,
che non capisce nemmeno quello che vuoi dire. Meglio mantenersi sul piano delle solite
scontatissime cose ovvie e fai un figurone ». In queste condizioni di rassegnata intolleranza, quale
potrà essere il suo rendimento nello scontro con il caricatissimo Bedin? Ha risposto Cattozzo:
« Rivera è talmente intelligente che non ha dato nessun peso alle critiche piombategli addosso dopo
Parigi: non credo che gli passeranno per la mente proprio domenica! Il duello con Bedin, se sarà
Bedin a marcarlo, sarà come sempre ad altissimo livello ». Carica contro intelligenza. Intanto…
Bedin segna!

Amarildo come Garrincha

« Posso fare un confronto? », ci ha chiesto Amarildo. « Io sono come Garrincha! »
« Vuoi spiegarti? », abbiamo risposto noi.
« Garrincha è stato quasi due anni senza giocare, non è nemmeno un cannoniere ma, ora che sta
ritornando hanno tutti paura di lui, come se ogni volta che tocca palla dovesse andare in gol. Con
me succede la stessa cosa: ho segnato un gol in tutto l’anno, uno solo!, eppure dicono che all’Inter

hanno paura di me. E’ logico! Perché anche se ho fatto un solo gol, sono sempre un cannoniere e
quando non segno almeno creo l’occasione per farlo »

« Dopo il derby, sarà migliore il tuo quoziente-reti? »
« Credo di sì! Con l’Inter mi trovo sempre bene… »
« Da cosa nasce questa simpatia? »
« L’Inter è al vertice delle partite che sento in maniera straordinaria: per questo riesco in genere a

dare molto; contro certe squadre non puoi avere il fuoco nei muscoli… »

« Perchè quest’anno ti è andata tanto male? »
« Non sono mai andato in campo tranquillo: mi hanno sempre criticato per partito preso. Quanto

agli arbitri, dico soltanto che a me non è permesso neanche… ridere! »

« Con l’Inter riderai? »
« Adesso succederà come l’anno scorso: senza l’incubo totale della classifica il Milan giocherà

meglio. Il mio è un caso tutto particolare! »

L’altra sponda di Angelillo

« Giocherai? »
« Debbono farmi giocare almeno quello per Dio! Almeno il derby, no? »
« Quanti ne hai fatti da quando sei in Italia? »
« Sette mi pare, ma tutti sull’altra sponda! Sette in quattro anni »
« E assieme a Herrera? »
« Uno nel girone d’andata, e abbiamo vinto uno a zero »
« Hai un pronostico? »
« L’Inter fa paura anche quando non vince, figurati dopo il nostro… Varese! »

La voce di Liedholm

Esce dalla bocca di Cattozzo: « Contro l’Inter non abbiamo niente da perdere. Quindi… »
« Schnellinger ha parlato di bunker in difesa. diceva sul serio? »
« Scherzava, perchè non abbiamo ancora deciso la tattica »
« Giocherà Angelillo? »
« Non posso ancora dirlo… Bisogna vedere come starà, fisicamente »
« Cosa pensa dell’Inter? »
« Non penso nulla, prima di tutto perchè ne abbiamo già abbastanza noi di problemi, in secondo
luogo perché è dal giorno del primo derby che non vedo l’Inter: è passato tropo tempo, per ricavarne
ancora qualcosa di utile »

« La crisi presidenziale ha sfiorato in qualche modo anche la squadra? »
« E’ stata questa l’annata-no del Milan, ma le questioni della società sono assolutamente al di

fuori, non c’entrano »

« Sembra poco credibile, almeno nella misura che lei dice »
« No, il Milan è stato bersagliato da un mare di critiche ingiuste: pochi hanno tenuto conto di
quello che è successo, dell’incredibile sfortuna, del logorio fisico, e soprattutto psicologico.
Abbiamo perduto punti sbagliando rigori, vedendo gol fatti salvati a ripetizione sulla linea! »

« A Varese è successo il contrario »

« E’ la prima volta! Comunque l’Inter è anche un po’ distratta da impegni extra-campionato… Il

Milan ci conta! ».