1966 maggio 9 Tanto Haller per nulla

1966 maggio 9

Tanto Haller per nulla

BRESCIA – Questa è la storia di una vittoria che non «vale». Che non vale perchè, alle ore 16 e 27
minuti, nell’istante esatto in cui il più smagliante Haller che si possa immaginare creava un gol
immortale, titanico, in quell’istante esatto… l’Inter tra un grappolo d’uomini in festa attorno a Luis
Suarez, padrone del terzo gol anta-Juve! Helmut Haller non lo sapeva. Nemmeno Carniglia lo seppe
« prima » della fine. Nessuno. Forse la notizia della promenade-scudetto interista avrebbe creato
panico, rinuncia, rilassamento. Così invece, nel mistero di un pomeriggio senza nome, nella
speranza di un risultato che costringesse Helenio Herrera a rigiocarsi fino in fondo, magari in uno
spareggio-bis, lo scudetto « già vinto », il Bologna ha combattuto con carattere di « grande », con
forza. Soprattutto con intelligenza e sapienza infinita. Raggiunto il gol che le bastava, non ha
rischiato nulla. Ha concesso al Brescia di Bruells quasi tutto, il dominio territoriale, l’iniziativa,
l’attacco in massa. E’ rimasto in sella ai due punti conquistati con il piede magico di Helmut Haller
ed ha atteso di « sapere ». Quando ha saputo, nel lungo sotterraneo di cemento che portava agli
spogliatoi, non c’è stato un commento, una reazione. Nulla. E’ sfilato in silenzio, senza dramma.
Vastola, che non aveva giocato ed era con noi, ha commentato: « Il traguardo è il secondo posto! ».
Lo avrebbero ripetuto tutti, più tardi, il concetto del secondo posto. Ma non c’era aria di festa: il
sogno meraviglioso non si era avverato. Lo avevano infranto Facchetti e Suarez.