1999 Novembre 21 Il cestino

1999 Novembre 21 – Il cestino

I tribunali scoppiano, i processi languono, le carceri s’intasano. Occorreva depenalizzare, cioè
trasformare alcuni reati minori in illeciti amministrativi: paghi lo stesso, ma in un altro modo, senza
ingolfare il penale.
Oddio, un pubblico ministero preparato come Piercamillo Davigo sostiene che “ i reati introdotti
superano quelli depenalizzati”. Siccome mi fido ampiamente di lui, andrà a finire che una mano
legislativa lava l’altra, senza alcun beneficio.
Giuio Tremonti ha calcolato che, nel solo mese di ottobre, sono usciti cinquecento metri di atti
legislativi! Di tanta elefantiasi, la materia della giustizia è tra le vittime preferite, sulle spalle dei
magistrati.
Procuratore capo della Repubblica a Treviso, Gianfranco Candiani è uomo dotato di Humor oltre
che magistrato di grande esperienza. L’unica soluzione, mi ha detto un giorno con una battuta, “è il
cestino”: soltanto la saggia applicazione del non luogo a procedere libera a macchina della giustizia
dalla pletora di denunce ed esposti. Almeno un 25% dea litigiosità merita il cestino della carta
straccia: e questa è la miglior prevenzione contro ‘ingorgo.
La stessa depenalizzazione provoca conseguenze almeno in un caso raccapriccianti, visto che è stato
considerato reato “minore” la guida senza patente! Incredibile.
Dal prossimo febbraio, tutti dovranno portare il casco per circolare in moto, ma allo stesso tempo
guidare l’auto senza saper guidare viene degradata a infrazione amministrativa, quando è arcinoto
che la guida senza patente equivale a circolare tra la gente con il colpo in canna e il dito sul griletto
della pistola. Pronti a uccidere.
E’notizia di questi giorni che in preparazione del nuovo codice della strada, a Commissione
trasporti della Camera intende reintrodurre il reato di guida senza patente. Come volevasi
dimostrare.
Nel cestino del procuratore Candiani andrebbero buttate, per legittima difesa, anche tante leggi.