1984 ottobre 16 Un rischio terribile per la classe politica

1984 ottobre 16 – Un rischio terribile per la classe politica

Lo scandalo sta diventando una rubrica fissa, alla pari delle previsioni del tempo e dell’oroscopo. La
prima pagina non basta più.
Una volta si riusciva almeno a distinguere tra scandalo e scandalismo; quando di speculazione si
trattava, era così rozza e sanguigna da non ingannare nessuno o quasi. Oggi tutto risulta più difficile
perché tra lo scandalo-scandalo e lo scandalo-strumento le differenze sono impercettibili al cittadino
comune. Vi si coglie quel tanto d’indizio che permette di alludere a tutto e manca quel tanto di prova
che impedisce di chiamarsi fuori, sicché la verità appare alla fine una gomma masticata da troppi denti.
In nome della questione morale, lo scandalo dovrebbe funzionare nient’altro che da rigetto fisiologico
opposto dalle istituzioni alla corruzione; in nome della lotta politica, lo scandalo si rivela arma
spregiudicata e di sicura resa. In entrambi i casi, a rimetterci è la credibilità di chi amministra la cosa
pubblica.
Quest’ultimo un rischio terribile sul quale può germinare ogni tentazione e che una classe politica per
lo più immemore sembra ancora una volta sottovalutare. Chiedere pulizia oggi significa soprattutto
chiarire trame che proprio la speculazione e l’inquinamento delle prove tendono a perpetuare nella loro
inconcludenza.
Se scandalo dev’essere, che lo sia fino in fondo, sgombrando tutti gli armadi ma restituendo alla gente
la certezza che è in corso un’opera di restaurazione dello Stato di Diritto non un regolamento di conti
tra bande di partito o di corrente che affidano allo scandalo veti e opzioni inconfessabili. Di questo
passo toglieremo agli italiani anche la forza di scandalizzarsi.
ottobre 1984