1968 gennaio 14 Tuttosport Il Milan come sempre

1968 gennaio 14 (tuttosport)

Il “Paron” si domanda…
Il Milan come sempre
Come sarà il Varese

MILANO, 13 gennaio

buona! ».

« Nessuno pensi di piegarci prima di avere duramente combattuto! E che Dio ce la mandi

Nereo Rocco ama spesso slogans e vocabolario degli anni 40. Parla del Milan e usa retorica, ma
la verve tipica del triestino « metropolitano » lo salva. E frasi da prima linea non stonano: anche se
la prima linea si chiama, molto pacificamente… Varese!

« Ha già deciso tutto? », gli chiediamo.
« Senta, è sabato e ancora non abbiamo nominato il Varese! »
« Snobbate l’avversario? »
« Tutt’altro! Questo è il trattamento che facciamo ai clienti di riguardo! Non vogliamo

preoccupazioni nel cervello e allora ci penseremo domani, all’una! »

« D’accordo, i giocatori non ne parlano, e ci sta bene, ma lei, lei pensa, no? Magari alle

marcature ».

« Ma guardi, questo Anastasi, questo con il nome strano… Cresci, va ben, noi li conosciamo sì,
ma sino ad un certo punto ed allora io non so bene ancora, non ho proprio deciso, anche se sono
orientato a mettere il se sono orientato a mettere il Trap su Anastasi perchè è più assiduo nella
marcatura ».

« Anastasi gioca lateralmente, parte da lontano e palla al piede, con l’avversario davanti, è

fortissimo. Non ha pensato a Rosato? »

« Sì, sì, lo so, ho visto come gioca, ma proprio su quel lavoro laterale potrebbe starmi bene Trap
che è esperto, però però… bisognerebbe anticiparlo; mah! vedremo. L’ultima notte di solito porta le
idee migliori ».

« Intanto, prima che faccia notte, che fa? »
« Andiamo a vederci ” Vivere per vivere ” e stasera Johnni Dorelli ».
« Vivere per vivere non è… vietato ai minori? »
« Ma non importa! Qua siamo tutti maggiorenni, cossa ti vol? »
« Non le sembra che, in questo periodo, il Milan sia… giornalisticamente monotono? »

« E’ vero, ma è proprio quello che volevo. Non abbiamo novità, niente colpi di testa, la
formazione è sempre quella. Un andamento insomma tranquillo: è proprio questa l’impostazione
che noi abbiamo voluto dare ».

« Lei dice noi: parla al plurale. A chi si riferisce? »
« Alla società e a me personalmente: dopo le prime difficoltà, all’inizio, ci siamo assestati e

abbiamo fatto poco parlare di noi, meno che con i risultati, per fortuna! »

« Il segreto, se c’è, qual è? »
« I nostri anziani, anziani di 23, 24 anni, hanno dato l’esempio e i giovani si sono messi in fila

senza fiatare. E’ venuto fuori un manipolo che finora ci ha fatto dormire in pace ».

« Tutto secondo le previsioni allora? Sue, intendiamo… »
« Ricordi che dicevo: dobbiamo fare un campionato regolare. Beh, guardi lei se abbiamo

mantenuto il progetto o no. Finora le soddisfazioni le abbiamo avute ».

« Lei infila sempre nel discorso un “finora”: perché? »
« Perché ho tutti e due gli scarponi piantati per terra e so che la marcia è ancora lunga ».
« La prima tappa, l’ultima del girone di andata, è il Varese. Il Milan non ha mai perduto, nè in

campionato nè in Coppa, nè in amichevole… »

« Tocco ferro e speriamo che continui così! Senta, ma è proprio sicuro che gioca ‘sto Anastasi?
Io non ne sono proprio convinto: l’altro giorno pareva proprio che avesse qualcosa di fastidioso… »

Ci lascia con questo interrogativo sospeso sulla fronte.
Si avvia al cinema, poi la TV. Poi, nel silenzio della sua camera, a Milanello, a prevedere il
Varese, le marcature, la posizione di un giocatore più determinante di un altro. Pensa al Varese,
perchè il Milan non ha incognite, da una settimana almeno, dal giorno cioè, domenica scorsa, cui
allontanò la seconda di turno, la Roma di Oronzo Pugliese.

Ricordiamo che recentemente Rocco ci confessò: « Molte volte, di notte, sogno di vincere
campionato, Coppa delle Coppe e Coppa Italia! Ma mi sveglio sempre troppo presto. E allora
penso: almeno una delle tre! »

Non crediamo che, oggi come oggi, il paron sia sempre della stessa identica opinione. Una delle
tre, sì, ma possibilmente lo scudetto, il più prestigioso in assoluto di tutte le Coppe esistenti.
L’obiettivo che ovviamente sta monopolizzando l’impegno collettivo di tutto lo staff milanista, in
particolare di Rocco. Il Milan è campione d’inverno: un mezzo scudetto, anche se ricorsi storici e
statistici gettano ombre spesso contraddittorie su esso. A parte ciò, è imbattuto assolutamente.

« La prima immancabile sconfitta », come la chiama il presidente Franco Carraro, è il fantasma
che si tenta di tenere lontano, ma si ha la sensazione completa che, qualunque cosa succeda, non ci
sarà dramma, sensazionalismo.

Il Varese è la seconda di turno: è la squadra-rivelazione, ha forza distribuita nei reparti, giocatori
invecchiati in fusti di rovere come Picchi e Vastola e forze d’urto ambiziose e giovani come Cresci
e Anastasi. L’ostacolo è reale. La mèta numero uno del Milan, il pareggio.