1993 agosto 5 Omertà fino alla fine

1993 agosto 5 – Omertà fino alla fine

A metà degli anni ’80 la classifica degli uomini più potenti lo poneva, secondo il settimanale “Il
Mondo”, al primo posto davanti a Gianni Agnelli e a Karol Wojtyla. “Bettino Craxi è un pezzo
unico, cara figliola”, spiegò il leader socialista all’intervistatrice di un altro settimanale. Craxi
bisogna capirlo. L’ascensore della politica lo ha riaccompagnato in meno di un anno dall’attico al
sottoscala, salto da stroncare un leone.

Oltretutto, Craxi ha sempre avuto la fissazione dei “moralisti”, nel senso che non li sopporta. O,
meglio, se li inventa per liberarsi alla svelta delle loro obiezioni sui “costi” della politica e sul
regime che ha spolpato l’Italia.

Constatare oggi che la domanda più diffusa riguarda la legalità. Che l’Istituzione di riferimento si
chiama Mani Pulite. Che si aspetta lo scioglimento delle Camere per dare il via alla grande retata
nel nome del codice penale uguale per tutti. Beh, a Craxi non poteva andare peggio.

I soldati non muoiono, scompaiono. Lo diceva un generale americano. Craxi sembra voler dire: non
vi basta che scompaia dalla scena, mi volete morto, “capro espiatorio”, linciato senza prove.

La perdita di potere acceca quanto il potere. Da mesi, Craxi sostiene a parole una tesi che nei fatti
sabota.

Afferma di assumersi in pieno la “responsabilità politica” del finanziamento illegale ma non ha mai
mosso un’unghia per svelare un solo meccanismo che lo riguardi. Prima ha tentato di sputtanare i
magistrati, poi di spersonalizzare le accuse, oggi di vendicarsi. Non a caso è prodigo di particolari
sui fondi neri del Pci-Pds e muto su quelli del suo Psi.

I Craxi, i Forlani, i Greganti. Non sono nemmeno parenti, per ruolo, personalità, influenza. Eppure
si assomigliano come gocce d’acqua quando ignorano tutto, entità, provenienza, modalità,
destinazione delle tangenti.

Nemmeno a questo punto delle inchieste, il sistema si congeda dalla sua lunga omertà. I leader non
sanno, i partiti non hanno i denari, i portaborse sono figli di nessuno: il malloppo fu pagato, ma
nessuno l’ha ricevuto.

Enimont, chi è costui?