1990 ottobre 18 Se il peggio costruisce il meglio

1990 ottobre 18 – Se il peggio costruisce il meglio

É come se Gorbaciov vivesse due vite: quella che assapora da Occidente e
quella che affronta in Urss. La prima gli riconosce meriti epocali, da premio
Nobel per la pace; la seconda non gli dà tregua né pace. Gorbaciov vive ore
drammatiche; non di rado sembra un mezzo miracolo che non siano anche ore
contate.
Da giorni sono in piazza a Kiev decine di migliaia di studenti, per accelerare
l’indipendenza dell’Ucraina, la repubblica più densamente popolata dell’Urss,
una regione antica, di forti relazioni europee. I giovani sono già stanchi dei
primi riformisti della perestrojka; chiedono di andare oltre, di fare alla svelta. Il
potere confessa un’impotenza radicale, che spinge alle dimissioni il primo
ministro ucraino e che spiazza Gorbaciov sia sul fronte progressista che
conservatore.
Timoniere di una riforma da inventare da zero, che non può prendere esempi dal
passato, Gorbaciov vive una fase di crescente solitudine, soprattutto perché la
crisi economica avvilisce e insidia il cambiamento politico. Che a Leningrado si
faccia la coda per la carta igienica può anche far sorridere, ma è a cominciare
dalla borsa della spesa che i sovietici dubitano del futuro. Se la stagnazione era
un macigno, la trasformazione rischia di diventare un incubo.
A Boris Eltsin, presidente della Repubblica russa (137 milioni di abitanti su un
totale di 262 dell’Urss), si attribuisce persino la speranza che la crisi economica
si deteriori a tal punto da spingere Gorbaciov a cancellare ogni compromesso e
ad adottare, per disperazione, le misure più dirompenti. Cioè il passaggio al
libero mercato sull’intero territorio in meno di 500 giorni, con l’abbandono di
ogni gradualità.
É un segno raggelante – accelerare il peggio per costruire il meglio – che più di
ogni altro spiega come stanno veramente le cose. Non più una sfida, per usare
un temine abusato; in realtà, un aut aut che fa terra bruciata di ogni possibile
terza via.
Il comunismo ha imbalsamato la storia dell’Urss attraverso un immenso potere
di repressione. E oggi Gorbaciov è il primo comunista dal 1917 in poi a credere
in qualcosa che l’Urss non ha mai conosciuto: la politica.
Passerà alla storia per questa rivoluzione in uno sconfinato Paese dove tutti
hanno troppa fretta perché troppo hanno atteso. Gorbaciov governa oggi un

eccesso di storia.